A Cava de’ Tirreni, durante un appuntamento elettorale di Casa Riformista, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è intervenuto sul clima politico in vista delle regionali campane, soffermandosi sulle dinamiche interne al centrosinistra e sulle recenti uscite dei vertici del centrodestra.
Renzi attacca il centrodestra e critica il governo
Rispondendo a chi gli chiedeva se, in caso di vittoria, potessero emergere tensioni nella coalizione progressista, Renzi ha escluso questa eventualità, osservando come le divisioni solitamente emergano “quando si perde” e ricordando che il centrosinistra ha guidato la Regione negli ultimi anni e punta a confermarsi anche nella prossima legislatura. Ha richiamato il risultato ottenuto in Toscana da Casa Riformista, sostenendo che quando si vince “non si litiga”, definendo questo un motivo ulteriore per non concedere spazio alla sconfitta.
Renzi ha dedicato una parte del suo intervento al comizio del centrodestra a Napoli, dove i leader della coalizione avevano intonato il coro “Chi non salta comunista è”. L’ex premier ha commentato ironicamente l’episodio, soffermandosi in particolare sulla figura del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, definito “un talento sprecato” per le sue capacità di ballerino. Renzi ha sostenuto che Tajani renderebbe meglio in un programma televisivo dedicato alla danza che alla guida della diplomazia italiana, affermando che chiunque tra i concorrenti sarebbe, a suo giudizio, più adatto a ricoprire il ruolo di ministro degli Esteri.
Non sono mancati, nel corso dell’incontro, rilievi critici nei confronti della presidente del Consiglio. Renzi ha invitato a osservare i principali indicatori economici per valutare l’azione del governo, rilevando come non siano aumentate le pensioni e come il costo della vita, tra spese alimentari, bollette e mutui, abbia registrato incrementi significativi. Ha citato anche gli aumenti previsti per il gasolio a partire dal 2026 e quelli già introdotti su tabacchi e altri beni, collegandoli a un incremento della pressione fiscale e del debito pubblico.
L’ex premier ha poi richiamato alcune promesse formulate dall’esecutivo, tra cui investimenti su dazi e un nuovo piano casa, sostenendo che tali impegni non abbiano trovato riscontri concreti. Ha definito la prospettiva di un condono edilizio “una promessa a scomparsa”, destinata a svanire rapidamente. In chiusura ha collegato le sue critiche al recente episodio del comizio napoletano, affermando che, a suo giudizio, la premier sarebbe più concentrata su slogan e gesti simbolici che su misure economiche percepibili dai cittadini.








