Cronaca Salerno, Salerno

Reindustrializzazione Arcelor, siglata la conciliazione: 20 milioni per il nuovo polo produttivo nel Calore

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Fonderie Pisano

Da Il Mattino arriva la conferma del passaggio decisivo nella vertenza Arcelor, con la firma degli accordi di conciliazione che aprono la strada alla reindustrializzazione del sito di San Mango sul Calore – Luogosano. Nel pomeriggio di ieri, nella sede avellinese di Confindustria, i rappresentanti della multinazionale dell’acciaio, gli ex dipendenti e i referenti della Pi.Co., realtà legata alle Fonderie Pisano, hanno chiuso il percorso che porterà all’insediamento del nuovo progetto industriale dal valore complessivo di circa 20 milioni di euro.

Reindustrializzazione Arcelor, siglata la conciliazione

Al fianco dei lavoratori erano presenti i segretari generali di Fiom Cgil e Fim Cisl Avellino, che la scorsa settimana avevano sottoscritto in Regione l’accordo sindacale necessario al passaggio di testimone. L’arrivo della storica azienda salernitana specializzata nella fusione della ghisa assume così contorni sempre più concreti, come confermato da Dino Giordano, vicepresidente di Confindustria Salerno e consulente che ha seguito l’intera trattativa tra Arcelor e Pi.Co.

La tabella di marcia prevede due anni per ottenere le autorizzazioni ambientali e installare la nuova impiantistica. L’obiettivo è avviare un polo dedicato alla produzione di componenti in ghisa e lavorazioni meccaniche accessorie, basato su un modello di economia circolare che punta al recupero e al riutilizzo dei metalli. La produzione utilizzerà tecnologie moderne e forni elettrici. Secondo le stime, lo stabilimento potrebbe riaprire entro gennaio 2027.

Nei prossimi trenta giorni dovranno essere formalizzati gli atti di compravendita, passaggio che darà avvio alla fase operativa del piano industriale Pisano. Una volta a regime, l’organico previsto oscilla tra i 60 e gli 80 addetti. Centrale l’intesa raggiunta con gli ex dipendenti Arcelor: i trentatré lavoratori rimasti in forza negli ultimi mesi saranno riassunti al momento della ripartenza produttiva. Nel periodo di transizione potranno contare su Naspi, misure integrative e percorsi formativi.

Le organizzazioni sindacali sottolineano il valore del risultato raggiunto. Per il segretario generale Fiom Cgil Giuseppe Morsa si tratta di un traguardo significativo, frutto della mobilitazione che ha trasformato una crisi in un’occasione di rilancio. Sulla stessa linea Luigi Galano, segretario generale Fim Cisl, che evidenzia come l’intesa garantisca tutele economiche e prospettive di sviluppo per un sito considerato strategico per l’Irpinia.

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