Il presidente della Campania Vincenzo De Luca sferza i vertici del centrosinistra sulla scelta dei candidati alle elezioni regionali 2025: “Marchette e protettori contano più dei risultati. A me non interessano le bandiere di partito”. Lo riporta SalernoToday.
Regionali, Vincenzo De Luca all’attacco: “Imbecilli decidono candidati”
Come sempre non le manda a dire il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che torna a far discutere per i toni, ma anche per i contenuti. Nel corso di un intervento al Politecnico federiciano, il governatore ha criticato duramente le modalità con cui si starebbe definendo, a livello romano, il quadro delle candidature del centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali.
“Quattro imbecilli si vedono a Roma e dicono ‘un candidato a te, uno a me’. Ma cos’è questo? Dicono ‘facciamo la coalizione’. Ma quale coalizione? Quella dei ciucci?”, ha tuonato De Luca, attaccando senza giri di parole il metodo delle spartizioni tra partiti.
“A me delle bandiere non interessa”
Il governatore ha poi rivendicato la propria autonomia rispetto agli equilibri di partito:
“Non accetterò nessuna posizione politica che non abbia a cuore i cittadini della Campania. A me delle bandiere di partito non interessa nulla”, ha detto, sottolineando che il suo unico riferimento resta l’interesse dei campani.
“Un Paese di miserabili, si guarda solo ai sondaggi”
De Luca ha poi allargato il discorso al sistema politico nazionale:
“L’Italia è un Paese di miserabili ai quali piace giocare al marchettificio fondato sui sondaggi elettorali. La selezione non avviene sui risultati prodotti, ma su chi riesce a garantirsi protettori”.
Una stoccata netta al criterio della visibilità e della convenienza elettorale, che secondo il governatore avrebbe sostituito la valutazione basata su competenze ed efficacia amministrativa:
“Non vale ‘uno vale uno’. Vale chi sa governare, chi sa usare le strutture pubbliche per cambiare davvero la realtà”, ha concluso.
Verso le Regionali: il centrosinistra cerca una sintesi
Le parole di De Luca arrivano mentre il centrosinistra campano è in piena fase di discussione sulla scelta del candidato per le regionali 2025. Tra pressioni nazionali e tensioni locali, il rischio è che si riproponga un cortocircuito già visto in altre competizioni, con nomi calati dall’alto e alleanze fragili. La sortita del governatore – che non ha ancora chiarito ufficialmente se correrà per un terzo mandato – suona come un avvertimento al Partito Democratico e agli alleati.