Rafforzati i controlli nell’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano: 66 sanzioni e tre denunce per reati ambientali. Tolleranza zero per chi viola le regole nella pineta costiera. Il presidente Cuomo: “Difendiamo il nostro patrimonio naturale”. Lo riporta InfoCilento.
Reati ambientali nell’area protetta Foce Sele: 66 verbali
Lotta serrata contro i reati ambientali nell’area protetta della Foce Sele Tanagro e Monti Eremita Marzano. Dopo un incontro operativo tra forze dell’ordine e associazioni ambientaliste, l’Ente Riserve Naturali, sotto la guida del presidente Antonio Cuomo, ha intensificato i controlli nella fascia pinetata costiera, con una risposta forte e concreta: 66 verbali emessi e 3 persone denunciate in appena due settimane.
Reati ambientali e sanzioni: il bilancio
Le sanzioni, elevate dalle guardie ambientali, hanno riguardato in particolare il divieto di transito e di sosta (55 verbali), mentre le restanti (11) sono state notificate per violazioni varie del regolamento vigente. Il risultato? Una linea dura che punta a prevenire e reprimere comportamenti dannosi per l’ecosistema della riserva. Tre soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per reati ambientali: un segnale chiaro che il rispetto delle regole non sarà più lasciato alla discrezione.
Sinergia tra enti e volontari: un presidio costante
L’efficacia dell’azione sul territorio si deve anche alla collaborazione con le associazioni ambientaliste. In prima linea ci sono i volontari coordinati da Fabrizio Lullo (Accademia Kronos), Rosario Di Crisci (Noetaa) e Marco Evaristo (Ekoclub). A questi si affiancano nuove forze: due convenzioni appena siglate con ENPA e Guardie Agroforestali Italiane, che ampliano la rete di controllo e presenza sul campo.
Le dichiarazioni: “Legalità e tutela ambientale vanno di pari passo”
Il presidente dell’Ente, Antonio Cuomo, ha commentato:
“Tolleranza zero per chi non rispetta l’ambiente. Grazie alla collaborazione tra forze dell’ordine, volontari e istituzioni, continueremo a vigilare per difendere un patrimonio naturale che appartiene a tutti.”
Gli fa eco il vicepresidente e assessore alla sicurezza, Luca D’Ambrosio:
“Vogliamo ripristinare la legalità e promuovere il rispetto delle regole. Serve anche un cambio culturale: i cittadini devono essere consapevoli del valore dell’area protetta in cui vivono.”
