Martedì 17 giugno i sindaci di Sapri, Piedimonte Matese e Sessa Aurunca saranno ascoltati in Regione Campania per discutere il futuro dei punti nascita a rischio. Obiettivo: evitarne la chiusura e garantire cure sicure e vicine alle comunità. Lo riporta InfoCilento.
Punti nascita a rischio, sindaci convocati in Regione
Un confronto decisivo per la salvaguardia dei punti nascita in tre ospedali strategici della Campania. I sindaci di Piedimonte Matese, Sapri e Sessa Aurunca sono stati convocati per martedì 17 giugno alle ore 14 presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, su iniziativa del Presidente della Prima Commissione Affari Istituzionali, Giuseppe Sommese. Il tema dell’incontro è chiaro: evitare la chiusura dei reparti di ostetricia e ginecologia e tutelare l’assistenza alla natalità in territori che già soffrono per la carenza di servizi essenziali.
Un tavolo per scongiurare l’emergenza
Alla base della convocazione vi è la volontà della Regione Campania di chiarire le misure legislative e amministrative adottate, in risposta alle preoccupazioni sollevate da tempo dalle amministrazioni locali. Le chiusure paventate, infatti, si inseriscono nel più ampio contesto delle disposizioni nazionali sulla razionalizzazione della rete ospedaliera, che mettono in discussione l’esistenza dei punti nascita con volumi annui inferiori ai parametri ministeriali. “Non è solo una questione di numeri, ma di diritto alla salute, soprattutto nelle aree interne e periferiche” – è il messaggio che i sindaci intendono ribadire.
Ospedali di prossimità e coesione territoriale
Il vertice si preannuncia come snodo fondamentale per il futuro dei presidi ospedalieri dei tre territori, che servono una popolazione estesa e fragile, spesso lontana da strutture sanitarie alternative. Durante la riunione saranno illustrate le strategie regionali per mantenere aperti i punti nascita nel rispetto dei requisiti di sicurezza e qualità assistenziale fissati dal Ministero della Salute. I primi cittadini hanno accolto con favore la convocazione, considerandola un segnale di attenzione concreta da parte della Regione. Hanno inoltre ribadito il proprio impegno a difendere servizi essenziali per la dignità delle donne e la tenuta sociale delle comunità.