Site icon Occhio di Salerno

Il procuratore Giuseppe Borrelli saluta Salerno per la DDA di Reggio Calabria: “Meno processi inutili e più risultati concreti”

procuratore giuseppe borrelli saluta salerno trasferito dda reggio calabria

Il procuratore Giuseppe Borrelli

Il procuratore Giuseppe Borrelli lascia Salerno per la Dda di Reggio Calabria. «Abbiamo ridotto i processi inefficaci, ma il territorio fatica ad accettare il controllo di legalità». Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Giuseppe Borrelli saluta Salerno per la DDA di Reggio Calabria

Dopo cinque anni al vertice della Procura della Repubblica di Salerno, Giuseppe Borrelli si prepara a un nuovo incarico: sarà il capo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. La sua nomina è stata ufficializzata dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura con un voto quasi unanime, sancendo un ritorno alle origini per il magistrato, già in servizio in Calabria come procuratore aggiunto a Catanzaro.

Il bilancio

«È stata un’esperienza intensa, sia sul piano professionale che umano», afferma Borrelli. Il bilancio dei cinque anni salernitani si fonda su una chiara scelta strategica: limitare i processi con scarse possibilità di condanna e concentrarsi su procedimenti con reali margini di efficacia.
«Abbiamo ridotto sensibilmente il numero di processi avviati senza adeguate prospettive, permettendo una maggiore efficienza dei tribunali e una più rapida definizione dei dibattimenti», ha spiegato.

Nonostante i risultati ottenuti, Borrelli non ha nascosto le difficoltà incontrate nel rapporto con il territorio: «Una parte della classe dirigente locale ha mostrato insofferenza verso il controllo di legalità esercitato dalla magistratura. Questo rende il lavoro più difficile, ma non meno necessario».

Le aree più critiche della provincia

Tra i nodi irrisolti, il magistrato cita la mancata risposta alla richiesta di rafforzare le forze dell’ordine nell’Agro nocerino sarnese: «Nocera è storicamente sottodimensionata rispetto a realtà simili della provincia di Napoli, nonostante affronti problemi di criminalità equivalenti».
Allarme anche per la Piana del Sele, dove, secondo Borrelli, la compagnia dei carabinieri di Battipaglia necessita di un potenziamento. Un segnale positivo arriva invece dal Cilento, dove «le attività investigative stanno progredendo grazie alla guida del nuovo comandante del reparto di Vallo».

Lotta agli abusi in Costiera

Sul fronte dei reati ambientali, il procuratore evidenzia il caso del sequestro dell’arcipelago de “Li Galli” come risultato simbolico, ma segnala anche il freno alle demolizioni degli abusi edilizi: «Senza il supporto degli enti locali, sono operazioni impossibili». Interpellato sul dibattito aperto da Gherardo Colombo sulla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, Borrelli esprime forti perplessità: «Pretendere che un Pm, con carriera separata, indaghi anche a favore dell’indagato è una contraddizione insanabile. Il rischio di trasformare il Pm in un “accusatore puro” è reale».

Il successore

Sulla successione, il procuratore non si sbilancia, ma commenta: «Se i nomi in circolazione sono quelli di Mimmo Airoma, Raffaele Cantone o Luigi Alberto Cannavale, posso solo dire che si tratta di magistrati di grande valore. Il cambiamento è necessario, ed è alla base di ogni miglioramento».

Exit mobile version