Il procedimento penale legato all’uccisione di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato nel settembre 2010, ha registrato un nuovo passaggio con la terza udienza preliminare tenutasi presso il tribunale di Salerno. L’incontro ha rappresentato un momento rilevante nell’esame della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura, che da anni coordina le indagini su uno dei delitti più discussi del territorio cilentano.
Processo Vassallo, nuova udienza a dicembre
Tra gli imputati figurano il carabiniere Fabio Cagnazzo, l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore di Scafati Giuseppe Cipriano, l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e Giovanni Cafiero, la cui posizione riguarda esclusivamente presunti traffici di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’udienza, i magistrati hanno accolto la richiesta di Ridosso di accedere al rito abbreviato, scelta processuale che comporterà l’avvio di un giudizio separato all’inizio del prossimo anno.
Per gli altri imputati, la prosecuzione dell’udienza preliminare è stata calendarizzata per il 15 dicembre. In quella sede sarà dato spazio ai difensori per l’esposizione delle rispettive argomentazioni, passaggio che precede la decisione del giudice sull’eventuale rinvio a giudizio. L’esito della prossima udienza sarà dunque determinante per definire la configurazione finale del processo.
Particolare attenzione ha suscitato la presenza in aula di Cagnazzo, accompagnato da un vasto gruppo di sostenitori composto da amici, conoscenti e colleghi. Molti degli intervenuti indossavano magliette recanti messaggi di solidarietà nei suoi confronti, trasformando il momento giudiziario in una scena caratterizzata da forte partecipazione pubblica. L’iniziativa ha attirato l’interesse dei media anche per le implicazioni simboliche legate al coinvolgimento di appartenenti alle forze dell’ordine.
A proposito della manifestazione, Antonio Vassallo, figlio della vittima, ha commentato la presenza dei sostenitori sottolineando le implicazioni di una partecipazione pubblica da parte di operatori istituzionali. Le sue dichiarazioni hanno aggiunto un ulteriore elemento di rilievo nel dibattito che accompagna il percorso giudiziario, evidenziando la delicatezza del contesto e il peso degli elementi raccolti nel corso di quindici anni di indagini.
