Sarà rilasciata mercoledì 12 novembre a Praiano, in Costiera Amalfitana, Saphira, esemplare di Lepidochelys kempii, considerata la tartaruga marina più rara al mondo. L’animale era stato soccorso lo scorso giugno nello stesso tratto di mare dalla rete locale di protezione, dopo essere stato avvistato in condizioni critiche. Presentava nuoto irregolare, forte dimagrimento e diverse lesioni, tra cui una ferita sulla testa, circostanze che avevano reso necessario il trasferimento presso il Turtle Point di Portici, centro della Stazione Zoologica Anton Dohrn specializzato nella cura delle tartarughe marine.
Praiano, torna in mare Saphira: liberata la tartaruga marina più rara al mondo
Gli esami clinici e diagnostici effettuati al momento del ricovero avevano escluso danni cerebrali e deficit neurologici. Le analisi hanno invece evidenziato un grave accumulo di materiale plastico e rifiuti ingeriti, responsabili di costipazione intestinale e malnutrizione. Il percorso di riabilitazione ha previsto alimentazione controllata, trattamenti fisioterapici e attività di recupero motorio svolte nel canale di nuoto del centro, una struttura dedicata al ripristino dell’equilibrio natatorio degli esemplari ricoverati.
La vicenda di Saphira si inserisce nel quadro dell’emergenza ambientale legata all’inquinamento del mare. L’ingestione di plastica rappresenta una delle principali cause di ricovero delle tartarughe marine, con percentuali significative registrate tra gli esemplari in cura nei centri specializzati. Il rilascio dell’animale in mare non costituisce soltanto la conclusione del percorso di riabilitazione, ma avvia anche una fase di monitoraggio scientifico. Saphira sarà dotata di un trasmettitore satellitare FastLoc GPS che consentirà di raccogliere informazioni sugli spostamenti e sulle rotte della specie.
La Lepidochelys kempii è caratterizzata da un areale riproduttivo concentrato lungo le coste del Golfo del Messico, con rare presenze nel Mediterraneo. La conoscenza dei suoi percorsi migratori all’interno del bacino mediterraneo risulta ancora limitata, con pochissimi esemplari finora monitorati. I dati trasmessi dal dispositivo potranno contribuire allo studio delle abitudini della specie, fornendo indicazioni utili ai programmi di conservazione.
Il rilascio avverrà con il supporto dell’amministrazione locale e delle associazioni coinvolte nelle attività di tutela degli ecosistemi marini. L’evento punta a sensibilizzare cittadini e visitatori sull’impatto dell’inquinamento da plastica e sull’importanza delle iniziative di conservazione e monitoraggio della fauna marina.








