Una settimana di presìdi, cortei e incontri ha acceso i riflettori sul porto commerciale di Salerno, al centro della mobilitazione contro l’invio di armi verso i fronti di guerra. Comitati, sindacati e associazioni hanno scandito un messaggio comune: «Il porto non sarà piattaforma logistica di conflitti» come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Lunedì scorso studenti, attivisti e rappresentanti dell’Usb hanno manifestato davanti al varco Ponente di via Ligea, mentre mercoledì un presidio in piazza Amendola ha portato la protesta fin sotto la Prefettura. Per oggi è attesa una nuova iniziativa, ancora una volta organizzata dall’Usb, che riporterà l’attenzione davanti allo scalo portuale.
Porto di Salerno, sindacati e associazioni si mobilitano
La Cgil di Salerno ha ribadito la contrarietà all’utilizzo delle infrastrutture portuali per operazioni belliche. «Dal porto di Salerno non partiranno armi – afferma Gerardo Arpino, segretario generale della Filt Cgil provinciale –. I lavoratori hanno il diritto e il dovere di rifiutare la movimentazione di carichi destinati ai conflitti. È una scelta di coscienza e di responsabilità sociale».
Sulla stessa linea il segretario generale della Cgil Salerno, Antonio Apadula: «Il lavoro deve costruire futuro, non alimentare guerre. Il porto è una risorsa per la città e deve rimanere uno spazio di pace, non un corridoio di morte».
La Filt Cgil nazionale ha già espresso sostegno ai portuali italiani, definiti «punta avanzata del movimento contro il genocidio in Palestina». Anche dal sindacato salernitano è arrivato l’invito ad autorità portuali e operatori privati a «mostrare coraggio e impedire che gli scali diventino strumenti della filiera bellica».
I simboli istituzionali
La mobilitazione ha trovato eco anche nelle istituzioni cittadine. Giovedì, durante la seduta del consiglio comunale, è stata esposta la bandiera palestinese in aula con l’accordo unanime di maggioranza e opposizione. Lo stesso vessillo, insieme a quello della pace, campeggia ora sulla facciata del Municipio di via Roma.
«Salerno è da sempre vicina ai popoli che soffrono – ha scritto il sindaco Vincenzo Napoli in un post social –. A Gaza si sta consumando un genocidio. La guerra va fermata e vanno recuperati i valori di democrazia, rispetto e tolleranza».