La Segreteria Provinciale della FIT–CISL di Salerno esprime soddisfazione per il recente trasferimento dell’ultima linea container operativa nel porto di Taranto allo scalo marittimo di Salerno. Si tratta di un passaggio strategico che consolida il ruolo centrale del porto salernitano per l’occupazione, la logistica e lo sviluppo economico del Sud Italia.
Porto di Salerno, la FIT–CISL: “Trasferimento container da Taranto segnale strategico”
Il servizio “Bora Med Service”, gestito dal gruppo armatoriale CMA CGM, sarà infatti potenziato con cinque partenze settimanali dirette verso gli Stati Uniti e il Nord Europa, oltre a tre collegamenti intra-mediterranei. Questo rafforzamento garantirà maggiore continuità operativa e un’elevata efficienza logistica per le imprese della Campania e del Centro-Sud, confermando Salerno come nodo nevralgico nel traffico containerizzato internazionale. Con la perdita dell’ultima linea regolare, il porto di Taranto esce dal circuito globale, mentre Salerno rafforza la propria capacità di attrazione nei confronti dei grandi operatori del trasporto marittimo.
Il Salerno Container Terminal (SCT), gestito dal Gallozzi Group – realtà con oltre settant’anni di esperienza nel settore – rappresenta una struttura all’avanguardia, in grado di offrire servizi intermodali mare-ferrovia con partenze multiple verso il resto d’Europa, una flotta di container 45’ pallet wide high cube per connessioni rapide, oltre a magazzini e aree dedicate alla movimentazione, stivaggio e sdoganamento delle merci.
Nel primo trimestre del 2024, il porto di Salerno ha registrato 22 partenze settimanali di navi full container, posizionandosi come primo porto gateway del Centro-Sud e terzo a livello nazionale in termini di connettività marittima. Il traffico containerizzato ha registrato una crescita del 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incremento dei volumi movimentati avrà un impatto positivo sul mercato del lavoro locale. Secondo le stime, si prevede la creazione di oltre 200 posti di lavoro diretti all’interno dei terminal e circa 500 posti indiretti nei settori collegati, tra logistica, trasporto e manutenzione. In tale scenario, la FIT–CISL Salerno ribadisce la necessità di investire in formazione continua e politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di favorire l’inserimento professionale dei giovani e la riqualificazione degli addetti del comparto portuale.