Un importante progetto di riqualificazione e rinascita sociale è in corso a Pontecagnano Faiano, dove immobili confiscati alla criminalità organizzata stanno per essere trasformati in spazi di aggregazione, creatività e partecipazione giovanile. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pontecagnano Faiano e sostenuta da un finanziamento regionale di oltre 350 mila euro, rappresenta un passo significativo nel percorso di valorizzazione dei beni confiscati e di restituzione alla collettività di luoghi simbolo di legalità.
Pontecagnano Faiano, dai beni confiscati alla criminalità nascono spazi
Il sindaco Giuseppe Lanzara ha annunciato con soddisfazione l’avvio degli interventi, sottolineando il valore civile e sociale dell’operazione: “Stiamo restituendo alla città ciò che per troppo tempo le era stato tolto. Grazie al lavoro dei nostri uffici comunali e al sostegno della Regione, questi locali diventeranno spazi vivi, aperti e pieni di energia”.
I beni confiscati diventeranno la sede di un community hub, con laboratori creativi, uno spazio di coworking e di coprogettazione, oltre a luoghi di incontro e socialità destinati alle associazioni e ai giovani del territorio. L’obiettivo è creare un centro dinamico, capace di favorire nuove forme di collaborazione, inclusione e sviluppo culturale.
“Non si tratta solo di muri ristrutturati – ha aggiunto Lanzara – ma di simboli concreti di rinascita e di legalità. Ogni bene confiscato che torna alla comunità è la dimostrazione che il bene comune vince sempre”.
La gestione degli spazi sarà affidata all’Associazione Avalon e alla Cooperativa sociale Fili d’erba, due realtà locali già attive nel campo della promozione sociale e culturale. Le due organizzazioni avranno il compito di animare le nuove strutture con progetti per i giovani, attività formative, iniziative artistiche e percorsi di cittadinanza attiva, contribuendo a rendere questi luoghi un punto di riferimento per la città.
Con questo intervento, Pontecagnano Faiano consolida il proprio impegno nella valorizzazione dei beni confiscati e nella costruzione di una rete territoriale fondata su partecipazione, cultura e legalità, in linea con una visione di sviluppo che mette al centro i cittadini e le nuove generazioni.