Il Codacons Cilento, guidato dall’avv. Bartolomeo Lanzara, chiede al Difensore civico regionale chiarezza sui ritardi dei lavori al Ponte Tanagro, fermo da oltre quattro anni: «Il Difensore civico regionale faccia piena luce sui ritardi e valuti eventuali segnalazioni alla Procura e alla Corte dei Conti».
Ponte Tanagro, Codacons Cilento chiede chiarezza sui ritardi e invoca la verifica del Difensore civico
«Il Difensore civico regionale faccia piena luce sui ritardi e valuti eventuali segnalazioni alla Procura e alla Corte dei Conti». Con queste parole l’avvocato Bartolomeo Lanzara, presidente del Codacons Cilento, interviene sulla vicenda del Ponte Tanagro, infrastruttura chiusa al traffico da oltre quattro anni e ancora lontana dalla riapertura.
Il caso torna d’attualità dopo le recenti dichiarazioni del presidente della Provincia di Salerno, Vincenzo Napoli, e del dirigente dell’Ufficio Tecnico provinciale, Angelo Michele Lizio, secondo cui le ultime prove di carico avrebbero evidenziato “una sorpresa geologica” che impone ulteriori interventi strutturali e nuovi ritardi.
Una spiegazione che non convince il Codacons. «Le caratteristiche del terreno e le criticità statiche erano già note da tempo, come attestano documenti e relazioni tecniche del 2022 – precisa Lanzara –. Se tali dati erano già stati analizzati, non è corretto parlare oggi di imprevisti». L’associazione, pur evitando toni polemici, sollecita massima trasparenza: «È necessario comprendere perché, dopo quattro anni, cittadini e imprese del territorio debbano ancora subire disagi e perdite economiche legate alla chiusura del ponte».
Per questo motivo, il Codacons Cilento presenterà un’istanza formale al Difensore civico regionale per richiedere una verifica completa sul procedimento amministrativo e sull’esecuzione dei lavori. L’obiettivo è accertare eventuali omissioni, errori progettuali o ritardi ingiustificati e, se dovessero emergere elementi significativi, trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti per le opportune valutazioni.
«La trasparenza è il primo passo per ristabilire la fiducia nelle istituzioni – conclude Lanzara –. Il Vallo di Diano ha diritto a infrastrutture moderne, sicure e realizzate nel rispetto delle regole e dei tempi. Promuovere una cultura della responsabilità pubblica non significa accusare, ma garantire ai cittadini ciò che spetta loro: efficienza e legalità». Intanto, cresce la preoccupazione tra i sindaci e gli amministratori locali, che denunciano le gravi conseguenze economiche e logistiche provocate da un’attesa che sembra non avere fine.