Ancora polemiche a Salerno dove i residenti di Fratte e Via dei Greci denunciano il terzo giorno di aria irrespirabile a causa di una puzza insopportabile. “È disumano, ci stanno avvelenando!” denunciano i residenti tramite l’associazione Torrione Eventi Asp.
Polemiche a Salerno, a Fratte e Via dei Greci aria irrespirabile
Terzo giorno di aria irrespirabile a Fratte e Via dei Greci. Terzo giorno, di finestre serrate, di bambini chiusi in casa e di cittadini costretti a barricarsi dentro le proprie abitazioni mentre fuori l’aria è una colata nauseabonda di veleni. Questa la denuncia dei residenti.
“La puzza devastante — che con ogni probabilità proviene dalle Fonderie Pisano — ha ormai raggiunto livelli intollerabili. È come vivere dentro una ciminiera industriale. È come essere presi in ostaggio da un mostro invisibile che ci toglie il diritto all’aria, alla salute, alla dignità.” proseguono.
Le segnalazioni si moltiplicano. I cittadini parlano di “miasmi continui, pungenti, insopportabili”. I residenti pretendono una risposta concreta dalle istituzioni. “L’amministrazione comunale non ci considera cittadini, forse non ci considera affatto. È evidente che Fratte e Via dei Greci sono zone di serie B per questa giunta comunale. Il sindaco? Assente. L’ARPAC? Un mistero. La Regione? Irrilevante. Intanto noi respiriamo morte, giorno dopo giorno.” spiegano.
“Non si può più vivere così. Quello che stiamo subendo è disumano, vergognoso, criminale. È inaccettabile che nel 2025 ci sia ancora un’area urbana dove la vita viene messa in pausa perché qualcuno ha deciso che il profitto vale più dei polmoni dei bambini. Siamo stanchi. Siamo esasperati. Siamo arrabbiati. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. O si fermano ora, o saremo costretti a mobilitarci.” è lo sfogo dei residenti.
“E non saranno passeggiate simboliche: la protesta sarà reale, concreta, determinata. Non possiamo più essere cavie di nessuno. Non possiamo più sopportare l’indifferenza, la connivenza, il silenzio omertoso di chi dovrebbe tutelarci. Chiediamo una risoluzione immediata. Chiediamo controlli seri. Chiediamo giustizia. E se non ci ascolterete oggi, lo farete quando saremo in strada. Perché non ci lasceremo morire in silenzio.” concludono.
