Cronaca Salerno, Salerno

Pisciotta, terzo incendio in meno di un mese: ettari in fumo, si teme la matrice dolosa

Incendio Pisciotta
L'incendio
Incendio Pisciotta

Ancora fiamme nel Cilento. Tra venerdì sera e sabato mattina un vasto incendio ha colpito il territorio comunale di Pisciotta, segnando il terzo episodio in meno di un mese. Le fiamme hanno interessato le località Casino e Sant’Antonio, distruggendo diversi ettari di macchia mediterranea e alimentando la crescente ipotesi di una matrice dolosa dietro la serie di roghi che stanno devastando il comune costiero come riportato dal quotidiano Il Mattino.

Pisciotta, terzo incendio in meno di un mese

Complice il vento di ponente e le alte temperature, l’incendio si è rapidamente esteso, lambendo pericolosamente anche le abitazioni circostanti. Le operazioni di spegnimento, rese particolarmente complesse dalle condizioni atmosferiche e dalla conformazione del territorio, si sono protratte per tutta la notte. In azione i vigili del fuoco, i volontari della Protezione civile e il personale della Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo. Soltanto nella tarda mattinata di ieri, grazie all’intervento di un mezzo aereo, è stato possibile dichiarare conclusa la fase attiva e avviare le operazioni di bonifica.

Tanta la paura tra i residenti, che hanno vissuto ore di tensione e apprensione, pur non essendo stati costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. A seguire da vicino l’evoluzione del rogo anche il sindaco Ettore Liguori, presente sul posto per tutta la durata dell’emergenza. «La macchina burocratica continua a rallentare l’attivazione dei soccorsi – ha dichiarato – e intanto il nostro patrimonio naturale brucia». I danni sono ancora in corso di valutazione, ma si parla già di diversi ettari di vegetazione andati in fumo.

Sul fronte delle indagini, i carabinieri forestali stanno svolgendo accertamenti per chiarire la natura dell’incendio. La ripetitività e la tempistica dei roghi, unita alle condizioni climatiche favorevoli alla propagazione delle fiamme, alimentano i sospetti su possibili atti dolosi.

L’episodio segue due precedenti incendi che hanno colpito il territorio comunale nel giro di poche settimane. Il primo si è verificato nella tarda serata del 29 giugno in località Rizzico, al confine con Ascea, costringendo alla temporanea chiusura della strada provinciale tra i due comuni. Le fiamme, spinte dal vento e favorite dalla vegetazione secca, hanno devastato decine di ettari, rendendo necessario l’isolamento dell’area. Il secondo rogo, scoppiato il 14 luglio nel tardo pomeriggio, ha interessato la collina sottostante la contrada Pietralata, nella frazione di Caprioli. Anche in quel caso le fiamme si sono avvicinate alle abitazioni, richiedendo l’intervento coordinato di più squadre di soccorso, tra cui i vigili del fuoco di Policastro Bussentino, il Dos (Direttore delle Operazioni di Spegnimento), le unità della Comunità Montana e i carabinieri forestali, con il supporto di due mezzi aerei.

«Non può essere una coincidenza – ha commentato il primo cittadino – dietro questi eventi c’è con ogni probabilità una regia. È straziante assistere alla distruzione di intere porzioni del nostro territorio. Serviranno anni per far rinascere la vegetazione perduta».

Negli stessi giorni, incendi di varia entità hanno interessato anche i comuni limitrofi di Ascea, Vibonati e San Giovanni a Piro, delineando un quadro allarmante per l’intera area del Cilento, già messa a dura prova dalla siccità e dalle alte temperature dell’estate.

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