Mattinata di tensione in Piazza Bolognini, nel rione Carmine di Salerno, dove cittadini e rappresentanti dell’opposizione comunale hanno organizzato un sit-in di protesta contro la rimozione delle panchine decisa dopo un sopralluogo del governatore Vincenzo De Luca. La decisione, giustificata da motivi di sicurezza e decoro urbano, ha però sollevato un’ondata di critiche e un acceso dibattito tra residenti e movimenti civici.
Il dibattito si accende
La rimozione delle panchine, secondo i manifestanti, non ha risolto il problema della presenza di senzatetto in zona, ma ne ha semplicemente spostato il baricentro. Molte delle persone che sostavano abitualmente nella piazza, infatti, si sarebbero trasferite in altre aree del centro cittadino, come sotto il ponte del Trincerone, aggravando così la percezione di disagio urbano in altre zone.
I cittadini e le associazioni accusano l’amministrazione comunale di aver scelto una via repressiva anziché sociale, privando la piazza di uno spazio di aggregazione importante per il quartiere.
I promotori del sit-in
L’iniziativa è stata promossa da un ampio fronte civico e politico composto da Salerno in Comune, Movimento 5 Stelle, Semplice Salerno, Europa Verde, Sinistra Italiana, Oltre Salerno, Comitato Salute e Vita e Cittadinanza Attiva.
In un comunicato congiunto, i promotori hanno definito la decisione del Comune “ignobile e priva di visione”, chiedendo all’amministrazione di sostituire la logica della repressione con quella dell’inclusione sociale.
Il messaggio dei cittadini
Durante la manifestazione, i partecipanti hanno ribadito un concetto chiaro:
Rimuovere le panchine in una piazza che, per sua natura, è luogo di incontro e comunità, non è una soluzione. La risposta deve essere sociale e solidale, con interventi mirati per chi vive in condizioni di disagio.
Il sit-in si è concluso in modo pacifico, ma la vicenda continua a far discutere e ad alimentare il confronto sul difficile equilibrio tra decoro urbano e solidarietà sociale.







