Nel giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre, la Chiesa di Santa Sofia a Piano Vetrale ha accolto un nuovo capolavoro di arte sacra: il “Polittico della Resurrezione”, realizzato dall’artista Lavinio Scerel e donato alla comunità con cui, negli anni, ha costruito un rapporto profondo e affettivo. Un gesto che consolida ancora di più il legame tra l’artista e il borgo cilentano.
Un’inaugurazione tra arte, fede e comunità
L’evento, organizzato dall’Associazione Fiaba in Borgo, si è trasformato in un vero momento di condivisione culturale e spirituale. Dopo i saluti della presidente Maria Luisa Di Matteo, del parroco Don Welfredo Ninofranco e del sindaco di Orria Agostino Astore, si sono susseguiti gli interventi introduttivi che hanno preparato il pubblico alla lettura dell’opera.
Tra questi, l’approfondimento di Antonio Pesca, che ha evidenziato come nel polittico emerga un chiaro messaggio di salvezza: il bene che supera il male, la speranza che rinasce anche dalle ferite più profonde della storia umana. L’iniziativa ha goduto del patrocinio della Parrocchia SS. Sofia ed Elia, del Comune di Orria, della Pro Loco “Paolo de Matteis” e dell’Associazione “100 Crammatinirussi”.
L’opera: nove tele che raccontano l’umanità e la Resurrezione
Il polittico, composto da nove tele, è stato realizzato con tecniche rinascimentali che Scerel utilizza per conferire al racconto visivo un tono classico, solenne e profondamente simbolico.
Come spiegato dall’artista, il polittico permette di sviluppare una narrazione complessa:
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Il percorso iconografico parte dall’Antico Testamento, con la caduta dell’uomo rappresentata da Adamo ed Eva e dal dramma di Caino e Abele.
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Si conclude poi nel Nuovo Testamento, con la vittoria della vita sulla morte attraverso la Resurrezione di Cristo.
Nella fascia inferiore, le pedrelle raccontano “i mali del mondo”: guerre, violenze, sofferenze ancora troppo attuali, che l’opera invita a guardare con consapevolezza e spirito di riscatto.
Il messaggio dell’artista
“Cristo si slancia dal sarcofago in un’esplosione di colori e da quel sepolcro non nasce la morte, ma la vita. La Resurrezione è il richiamo all’eternità, che dovrebbe far svanire tutte le preoccupazioni del tempo terreno”, spiega Scerel.
Un invito a guardare oltre la fragilità umana, a lasciare che la fede si trasformi in consolazione e forza. Scerel ricorda inoltre che, nella Resurrezione, “Cristo non perde nessuno dei suoi figli”: un messaggio universale di amore e accoglienza.
Fondamentale, per la realizzazione del polittico, è stato il contributo del falegname Giovanni De Marco e del designer Ciro Ruggiero, parte del progetto come collaboratori tecnici.








