Cronaca Salerno, Salerno

Pesca illegale e disastro ambientale sulla Penisola Sorrentina: condanne fino a 7 anni per sei imputati

pesca illegale datteri mare
Un'immagine dei datteri di mare
Un'immagine dei datteri di mare

Il Tribunale di Torre Annunziata ha emesso una sentenza destinata a segnare un precedente nella tutela dell’ambiente marino e nella repressione dei reati ambientali.

Pesca illegale e disastro ambientale sulla Penisola Sorrentina: condanne fino a 7 anni

Lo scorso 22 dicembre, al termine di un processo durato tre anni e articolato in 37 udienze, sei imputati sono stati condannati per il coinvolgimento in un’organizzazione criminale dedita alla pesca illegale dei datteri di mare lungo la Penisola Sorrentina, con conseguenze devastanti per l’ecosistema locale. Il sodalizio, attivo dal 2016 al 2020, è stato ritenuto responsabile di uno dei più gravi disastri ambientali accertati lungo le coste campane.

La pena più severa, sette anni di reclusione, è stata inflitta al capo e organizzatore del gruppo, riconosciuto colpevole di associazione per delinquere aggravata dal danno ambientale, disastro ambientale e plurime ricettazioni. Un altro componente è stato condannato a sei anni e dieci mesi, mentre altri tre hanno ricevuto pene comprese tra sei anni e otto mesi e cinque anni e otto mesi. Tutti gli imputati condannati sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e sottoposti all’interdizione legale per la durata della pena. Un sesto imputato è stato assolto per insufficienza di prove.

Il Tribunale ha disposto il risarcimento dei danni in favore del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dell’associazione ambientalista Marevivo, parti civili nel procedimento. La decisione si inserisce in un contesto più ampio: nel 2022 altri dodici membri dell’organizzazione erano stati condannati con rito abbreviato, con riduzione delle pene ratificata in appello nel maggio 2025.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, il gruppo, composto complessivamente da circa venti persone, operava stabilmente nei comuni di Castellammare di Stabia, Vico Equense, Piano e Meta di Sorrento, Sorrento e Massa Lubrense. Con ruoli definiti e modalità professionali, i membri si dedicavano alla raccolta e alla commercializzazione illegale dei datteri di mare, mollusco protetto e vietato dal 1998, e delle vongole veraci di Rovigliano, contaminati e potenzialmente pericolosi per la salute pubblica.

Il bilancio ambientale è drammatico: dal 2016 al 2020 le attività illegali hanno distrutto scogliere e fondali marini lungo oltre sei chilometri di costa, da Punta Campanella a Marina di Puolo, frantumando con martelli le formazioni calcaree per estrarre i molluschi. Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato la distruzione delle comunità bentoniche, alterazioni irreversibili dell’ecosistema, perdita di habitat protetti e desertificazione di aree ad alta biodiversità, molte delle quali ricadenti nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella e nella Rete Natura 2000.

Durante le indagini furono sequestrate oltre 2,5 tonnellate di datteri di mare e più di 675 chilogrammi di vongole veraci contaminate, a testimonianza dell’entità del traffico illecito. Con questa sentenza, la giustizia lancia un segnale chiaro: la difesa dell’ambiente marino è una priorità e i crimini contro la natura non rimarranno impunit

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