Cronaca Salerno, Salerno

Pediatra e infermiera aggredite al Villa Malta di Sarno: «Vi sparo in bocca»

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Foto generica
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Una pediatra e una infermiera sono state aggredite a calci da un uomo all’ospedale Villa Malta di Sarno. Oltre all’aggressione fisica, il violento le ha anche minacciate: “Vi sparo in bocca”. Secondo quanto riportato dall’odierna edizione del Mattino, chiedeva cure immediate per il figlio neonato. I sanitari chiedono maggiore sicurezza e sorveglianza.

Pediatra e infermiera aggredite al Villa Malta di Sarno

Un episodio di violenza ha scosso la notte dell’ospedale Martiri del Villa Malta di Sarno, dove un uomo, giunto con il figlio di 9 mesi febbricitante, ha aggredito con calci e minacce il personale medico e infermieristico della pediatria.

L’aggressione

Erano circa le 22:40 quando la madre ha portato il bambino al pronto soccorso per febbre alta. Poco dopo il padre, impaziente per l’attesa, è entrato nel reparto di pediatria e ha iniziato a urlare e minacciare gli operatori, rivolgendo loro frasi come «Vi sparo in bocca». Il pediatra e un’infermiera, impegnati poco distante nel controllo di un altro neonato, sono intervenuti per capire cosa stesse accadendo, ma sono stati presi di mira dall’uomo. Le violenze sono state riprese con un cellulare e le immagini sono state acquisite dalla Polizia, che è intervenuta tempestivamente e ha bloccato l’aggressore, evitando il peggio. Un operatore ha riportato un calcio all’addome mentre cercava di proteggere la dottoressa di turno. Diversi sanitari hanno poi dovuto ricorrere a cure mediche: un medico ha subito una lussazione a un dito.

Le conseguenze e la richiesta di sicurezza

La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei reparti ospedalieri. Il personale sanitario denuncia condizioni di lavoro insostenibili: «Non ci sentiamo al sicuro — dichiarano —. Se veniamo aggrediti non possiamo garantire cure adeguate né la sicurezza dei pazienti». I medici e gli infermieri chiedono con forza l’installazione di telecamere di videosorveglianza e la presenza di guardie giurate, soprattutto in aree sensibili come il pronto soccorso pediatrico, per prevenire ulteriori episodi di violenza e tutelare chi ogni giorno assicura assistenza sanitaria.

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