Un volto, una storia e un messaggio che continua a parlare a distanza di quasi cinquant’anni. A Pagani è stato inaugurato il murale dedicato ad Antonio Esposito Ferraioli, giovane cuoco e sindacalista della Cgil assassinato dalla camorra nel 1978 per il suo impegno contro le ingiustizie e per la difesa dei diritti dei lavoratori. L’opera, realizzata dall’artista Donato Lorusso, è stata collocata in via Ferrante, sul retro dell’Auditorium Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, accanto al murale dedicato a un altro martire civile paganese, Marcello Torre, ucciso due anni dopo dalla criminalità organizzata.
Pagani, un murale per Antonio Esposito Ferraioli: la città ricorda il cuoco sindacalista ucciso dalla camorra
La cerimonia di inaugurazione, organizzata da Libera, Spi Cgil, Fondazione Polis e Agesci, con il patrocinio del Comune di Pagani, ha trasformato la giornata in un grande momento di partecipazione collettiva. In apertura si è tenuto un corteo cittadino che ha coinvolto gli studenti delle scuole del territorio, impegnati nelle scorse settimane in laboratori di educazione civica e artistica dedicati alla memoria di Ferraioli.
Durante la cerimonia hanno preso la parola il sindaco Raffaele Maria De Prisco, il fondatore di Libera don Luigi Ciotti, i rappresentanti delle istituzioni e i familiari della vittima. “Partiamo dal rispetto delle regole civili quotidiane – ha dichiarato il sindaco De Prisco –. Non servono eroi solitari, ma cittadini che, ogni giorno, scelgono la legalità. Vedere la città così unita e partecipata è un segnale di speranza”.
Nel pomeriggio, presso l’Auditorium Sant’Alfonso, si è svolta la consegna del Premio “Antonio Esposito Ferraioli” alla Scuola di Pace, impegnata nella diffusione dei valori costituzionali e nel recupero della memoria storica tra gli studenti di Pagani e Nocera Inferiore. A seguire, una tavola rotonda sul tema “Mafie e lavoro. Memoria, diritti, giustizia” ha riunito associazioni, amministratori e sindacalisti.
Il murale non è solo un omaggio artistico, ma un atto di memoria pubblica. L’immagine di Esposito Ferraioli, che a soli 27 anni perse la vita per la sua coerenza e il suo coraggio, diventa parte integrante del paesaggio urbano e simbolo visibile della lotta per la legalità, la giustizia sociale e la dignità del lavoro. In quello spazio ora convivono due volti – Ferraioli e Torre – due storie che Pagani ha scelto di non dimenticare, trasformando le ferite del passato in un messaggio di impegno civile rivolto alle nuove generazioni.








