Come riportato dal quotidiano Il Mattino, un 45enne di Pagani, A.I., è finito ai domiciliari fuori regione dopo un’operazione congiunta della Squadra Mobile di Salerno e del Gico della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di oltre 37 chili di hashish e 600 grammi di cocaina. Il blitz risale a qualche giorno fa ed è stato eseguito nel territorio comunale di Pagani, nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto dello spaccio nei comuni dell’Agro nocerino.
Pagani, 45enne arrestato dopo il sequestro di 37 chili di hashish
Gli investigatori hanno effettuato una perquisizione d’iniziativa presso l’abitazione dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici. Con il supporto delle unità cinofile del Gruppo di Salerno della Guardia di Finanza, l’ispezione è stata estesa all’area retrostante l’immobile, un terreno nella disponibilità del 45enne. È qui che gli operatori hanno rinvenuto la sostanza stupefacente, suddivisa in numerosi panetti di hashish per un peso complessivo superiore ai 37 chili, oltre a un quantitativo di cocaina pari a circa 600 grammi.
Il materiale è stato immediatamente sequestrato e l’uomo tratto in arresto e trasferito in carcere. Secondo la stima degli investigatori, una volta immessi sul mercato illecito, i soli panetti di hashish avrebbero potuto generare introiti fino a 250mila euro al dettaglio. Al termine dell’udienza di convalida davanti al Gip, il 45enne è stato scarcerato e sottoposto agli arresti domiciliari, con obbligo di permanenza fuori regione. Una misura che, nelle intenzioni dell’autorità giudiziaria, limita potenziali collegamenti con eventuali contatti nell’area del narcotraffico attiva nella provincia di Salerno.
L’uomo non è nuovo alle cronache giudiziarie. Anni fa è stato coinvolto in un’indagine sullo spaccio nel centro storico di Pagani, nei pressi della zona nota come “Casa Campitiell”. Gli inquirenti ricostruirono all’epoca un sistema organizzato con rifornitori, vedette e pusher, operativo dal pomeriggio fino a tarda notte e capace di rifornire non solo il comune paganese ma anche i centri limitrofi. L’inchiesta, condotta dalla procura di Nocera Inferiore, portò a numerosi rinvii a giudizio e conferme di condanne fino in Cassazione.








