L’Amministrazione comunale di Padula, guidata dalla sindaca Michela Cimino, ha formalmente rinnovato la richiesta alla Direzione regionale Musei Campania per l’estensione dell’apertura della Certosa di San Lorenzo anche ai mesi primaverili di marzo, aprile e maggio. La sollecitazione arriva a seguito della decisione recentemente comunicata dal Ministero della Cultura di mantenere aperto il complesso monumentale anche il martedì, tradizionale giorno di chiusura, nel periodo estivo di luglio e agosto. Una misura già oggetto di richiesta da parte del Comune a marzo dello scorso anno, in un’integrazione all’accordo di valorizzazione siglato con il Polo Museale della Campania.
Padula, il Comune chiede l’apertura prolungata della Certosa di San Lorenzo
L’amministrazione comunale evidenzia come i mesi primaverili rappresentino una fase cruciale per il turismo culturale, con un forte afflusso legato sia alle festività pasquali che alle visite scolastiche. L’apertura continuativa, anche il martedì, si renderebbe pertanto necessaria per assicurare la piena fruizione del sito da parte dei visitatori.
Per superare eventuali criticità legate alla carenza di personale, il Comune propone di rimodulare i turni interni, ipotizzando l’abolizione di quelli notturni, secondo un modello già sperimentato in altri musei statali. Una soluzione che consentirebbe di garantire il servizio al pubblico durante la settimana senza aumentare i costi gestionali.
Tra le proposte inviate al Ministero, figura anche la richiesta di poter utilizzare gratuitamente – e senza oneri di gestione tramite terzi – tutti gli ambienti della parte monumentale della Certosa, compresi la cosiddetta “Casa alta” e il Parco. Entrambi sono attualmente di proprietà statale e la loro disponibilità è ritenuta strategica per ospitare manifestazioni culturali, convegni, mostre ed eventi di promozione territoriale.
In un’ottica di gestione più funzionale dei flussi turistici e di tutela del patrimonio, il Comune di Padula ha inoltre richiesto di limitare a 55 il numero massimo di persone per ogni gruppo organizzato in visita alla Certosa. La misura sarebbe finalizzata a garantire un’esperienza più ordinata, sicura e qualitativamente elevata, soprattutto nei luoghi a capienza ridotta del complesso monumentale.