Site icon Occhio di Salerno

Omicidio Vassallo, nuovi elementi al vaglio della Procura: attesa per le motivazioni del Riesame e udienza preliminare fissata al 16 settembre

Agropoli Angelo Vassallo

Angelo Vassallo

La Procura di Salerno prosegue il suo lavoro sul caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, assassinato il 5 settembre 2010. In attesa delle motivazioni del Tribunale del Riesame – che ha disposto la scarcerazione degli indagati dopo l’annullamento della misura cautelare deciso dalla Cassazione – nelle scorse settimane sono state sentite nuove persone informate sui fatti.

Secondo quanto trapela, sarebbero emerse ulteriori dichiarazioni e nuovi elementi che verranno portati all’attenzione del giudice per l’udienza preliminare il prossimo 16 settembre come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Omicidio Vassallo, nuovi elementi al vaglio della Procura

In quella data, davanti al gup del Tribunale di Salerno, si discuterà la richiesta di rinvio a giudizio per quattro indagati: il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi, l’imprenditore di Scafati Giuseppe Cipriano e Giovanni Cafiero, considerato – insieme al defunto Raffaele Mauriello – uno dei promotori del traffico di droga ad Acciaroli. L’indagine è coordinata dal procuratore Giuseppe Borrelli, con i sostituti Elena Guarino e Mafalda Daria Cioncada.

Agli indagati non viene contestato direttamente l’omicidio – poiché manca al momento sia l’arma del delitto sia l’identificazione del killer – ma il coinvolgimento nella fase preparatoria dell’agguato. L’accusa ipotizza infatti che abbiano contribuito all’ideazione, pianificazione e organizzazione dell’omicidio, partecipando a sopralluoghi finalizzati all’esecuzione del delitto. Al colonnello Cagnazzo viene inoltre contestato il reato di depistaggio.

Secondo la Procura, tutti gli indagati erano a conoscenza del traffico di sostanze stupefacenti attivo nella zona di Pollica-Acciaroli e consapevoli del fatto che il sindaco Vassallo stesse per denunciare l’intero sistema ai carabinieri di Agropoli, con cui aveva già fissato un incontro. Il delitto avvenne, secondo questa ricostruzione, la sera precedente all’appuntamento.

Il nodo delle dichiarazioni

Il procedimento ha subito una battuta d’arresto lo scorso maggio, quando la Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi delle difese, annullando con rinvio al Riesame l’ordinanza di custodia cautelare precedentemente emessa. Il motivo principale: l’inattendibilità delle dichiarazioni rese dall’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso, ritenute non sufficientemente riscontrate.

Dubbi sono stati sollevati anche sulle testimonianze di altri collaboratori, tra cui Francesco Casillo ed Eugenio D’Atri, che avrebbero appreso i fatti da Ridosso durante la detenzione. Inoltre, sono apparse poco convincenti anche le parole di Pietro Campo, nipote di Angelo Vassallo, che avrebbe riferito al cugino Antonio della presenza di Cioffi e Cipriano nei pressi dell’abitazione del sindaco pochi giorni prima dell’omicidio. Secondo la Suprema Corte, il ricordo di Campo potrebbe essere stato influenzato dalla visione di un servizio televisivo dedicato al caso.

Exit mobile version