Si è aperta questa mattina al tribunale di Salerno l’udienza preliminare sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato quindici anni fa. Alla sbarra quattro imputati accusati di concorso in omicidio: il colonnello Fabio Cagnazzo, l’imprenditore Giuseppe Cipriano, l’ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi.
Omicidio Vassallo, lo Stato si costituisce parte civile
La seduta, presieduta dal gup Giovanni Rossi, ha visto la formalizzazione di ventitré richieste di costituzione di parte civile. Tra queste, spicca la decisione del Governo di partecipare al processo: l’Avvocatura dello Stato ha presentato istanza per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei dicasteri dell’Interno e della Giustizia. Una scelta che assume un valore istituzionale rilevante e che è stata definita dagli avvocati della famiglia Vassallo come «un segnale concreto della presenza dello Stato in una vicenda che tocca l’immagine stessa delle istituzioni».
Accanto al Governo, si sono costituiti parte civile anche la Regione Campania, la Provincia di Salerno, il Comune di Pollica e diverse associazioni, tra cui Anci, Avviso Pubblico, Libera e Legambiente. La presenza congiunta di enti pubblici e realtà del mondo civile rafforza la valenza simbolica di questo procedimento, che non riguarda soltanto la ricerca dei responsabili ma anche la tutela della credibilità delle istituzioni colpite da un delitto rimasto irrisolto per anni.
La decisione di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti di affiancare i familiari della vittima è stata accolta con favore anche dalla Fondazione Vassallo. L’avvocato Antonio Ingroia, legale della fondazione, ha evidenziato come questo passaggio sancisca «l’assunzione di responsabilità diretta da parte dello Stato, che rivendica la necessità di verità e giustizia non solo per la famiglia ma per l’intera collettività».
L’udienza preliminare proseguirà il prossimo 17 ottobre. Nel frattempo, la difesa di uno degli imputati, l’imprenditore Giuseppe Cipriano, ha chiesto il rinvio in attesa della pronuncia della Cassazione prevista per il 21 ottobre sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a suo carico.