Fabio Cagnazzo, indagato per l’omicidio Vassallo, sindaco pescatore di Pollica, rompe il silenzio e si difende: “Sono estraneo ai fatti. Dopo la scarcerazione, ricorreremo nuovamente in Cassazione”. Udienza il 12 settembre. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Omicidio Vassallo, il colonnello Cagnazzo: “Estraneo ai fatti”
«Non ho mai rinnegato il giuramento fatto alla Repubblica Italiana, né ai cittadini che ho servito per oltre trent’anni». Così il colonnello Fabio Cagnazzo, indagato per l’omicidio dell’ex sindaco di Pollica Angelo Vassallo, affida a un post su Facebook le sue prime dichiarazioni pubbliche dopo la scarcerazione. Il militare, in libertà da maggio dopo mesi di detenzione nel penitenziario militare di Santa Maria Capua Vetere, annuncia un nuovo ricorso in Cassazione con i suoi legali, gli avvocati Ilaria Criscuolo e Agostino De Caro.
Il caso giudiziario
Cagnazzo era stato arrestato a novembre con le pesanti accuse di concorso in omicidio e traffico di stupefacenti, insieme a Lazzaro Cioffi, Giuseppe Cipriano e Romolo Ridosso. A carico dell’ufficiale, anche l’accusa di depistaggio: secondo l’inchiesta, avrebbe indirizzato le prime indagini su Bruno Humberto Damiani, un giovane spacciatore del Cilento. Nel procedimento in discussione il 12 settembre davanti al gup del tribunale di Salerno, figura anche Giovanni Cafiero, per il quale si ipotizza lo spaccio di droga. Per tutti, la procura contesta l’associazione a delinquere.
La scarcerazione di Cagnazzo è stata decisa dal Tribunale del Riesame di Salerno, presieduto da Gaetano Sgroia, che ha riconosciuto il venir meno delle esigenze cautelari, sulla base anche del parere favorevole della procura. Tuttavia, nel provvedimento motivato, i giudici confermano l’esistenza di gravi indizi e avvalorano la credibilità dei collaboratori di giustizia, evidenziando i nuovi elementi raccolti dai pm Elena Guarino e Mafalda Cioncada.
Il messaggio sui social
«Desidero ribadire personalmente la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono attribuiti», ha scritto Cagnazzo, ringraziando amici, colleghi e conoscenti che gli sono stati vicini. Nel post, l’ex ufficiale fa riferimento alle nuove motivazioni depositate dal Tribunale del Riesame: «La Cassazione, annullando la precedente ordinanza sulle esigenze cautelari, ha segnalato anche gravi lacune sull’impianto indiziario. Lacune che non possono essere ignorate. Proprio per questo motivo torneremo in Cassazione».
“Una vicenda che non mi appartiene”
Cagnazzo ricorda che da quindici anni si trova coinvolto in un’inchiesta che definisce estranea alla sua storia personale: «Questa vicenda dolorosa è stata archiviata per tre volte. Nei circa 80mila atti del fascicolo c’è la verità, che purtroppo in pochi conoscono davvero. Nonostante tutto, continuo ad avere fiducia nella giustizia. Non porto rancore».
Verso l’udienza preliminare
Il prossimo 12 settembre si terrà l’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio. Secondo indiscrezioni, la procura di Salerno sarebbe ancora impegnata nell’approfondimento di alcuni aspetti investigativi, che potrebbero portare alla presentazione di nuovi elementi probatori davanti al giudice dell’udienza preliminare.