Omicidio di Vincenzo Mazza: il gip conferma il carcere per Luca Fedele. Residenti denunciano spaccio e prostituzione nell’appartamento. Disposta l’autopsia e gli esami tossicologici. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Omicidio Mazza: Fedele resta in carcere
Rimane in carcere il 49enne Luca Fedele, accusato dell’omicidio preterintenzionale di Vincenzo Mazza, 35 anni, trovato senza vita nella notte tra venerdì e sabato in un appartamento di via Gabriele D’Annunzio, nel quartiere Santa Margherita. La decisione è del gip Francesco Guerra, che ha confermato la detenzione al termine dell’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri lunedì 8 dicembre nel carcere di Salerno.
Fedele ha ribadito quanto dichiarato ai carabinieri subito dopo il fatto: sostiene di non conoscere la vittima e di averla trovata in casa mentre tentava un furto. Da qui, secondo la sua versione, la colluttazione, qualche pugno, la caduta e la successiva chiamata ai soccorsi. Una ricostruzione che gli investigatori ritengono però già fortemente smentita dagli accertamenti in corso, orientati verso un litigio legato a questioni di droga.
Intanto è stato conferito alla dottoressa Luciapaola Babi l’incarico per l’autopsia e per gli esami chimico-tossicologici e istologici sulla salma. Le verifiche dovranno accertare anche l’eventuale presenza di sostanze in grado di aver contribuito o determinato la morte. Gli accertamenti irripetibili sono già cominciati: ieri, sulla salma, sarebbe stata eseguita una Tac. Presenti anche i consulenti nominati dalla famiglia Mazza, assistita dagli avvocati Giovanni Pentangelo e Giovanni Vitale.
La segnalazione dei residenti
A complicare ulteriormente la posizione di Fedele c’è una lettera che alcuni residenti della palazzina hanno affidato al deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Nel documento si descrive l’appartamento teatro dell’omicidio come un luogo segnato da presunte attività illecite, tra spaccio di droga e prostituzione.
«In quella casa non c’è niente di regolare – scrivono gli abitanti – e i fatti sono ben diversi da ciò che si racconta. Viviamo nella paura a causa del presunto assassino, che avrebbe seri problemi di tossicodipendenza e alcolismo. In questi mesi abbiamo assistito a una decina di episodi tra aggressioni e liti violente. Due mesi fa qualcuno è addirittura venuto sotto casa sua distruggendo tutto. Anche il padre è stato spesso picchiato».
Una situazione che, secondo i residenti, sarebbe da tempo fuori controllo e che coincide con quanto emerso finora dalle indagini. Al contrario, stride con il racconto fornito da Fedele al gip. Il deputato Borrelli ha chiesto «verifiche immediate» per ricostruire con precisione la dinamica che ha condotto alla morte di Mazza e per capire se «sia stato fatto tutto il possibile per evitare questa tragedia».








