Le indagini sull’omicidio di Carmela Quaranta, strangolata il 18 aprile a Mercato San Severino, rivelano una possibile aggressione antecedente al delitto. In carcere l’ex fidanzato Gerardo Sellitto. Proseguono gli accertamenti dei carabinieri. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Omicidio di Carmela Quaranta, la precedente aggressione
Carmela Quaranta, 42 anni, sarebbe stata aggredita giorni o forse settimane prima della sua morte, secondo almeno due testimonianze raccolte dai carabinieri di Mercato San Severino nelle prime fasi dell’indagine sull’omicidio. La donna è stata strangolata la notte del 18 aprile scorso, un delitto per cui è stato fermato e posto in carcere Gerardo Sellitto, suo ex fidanzato.
A confermare l’episodio di una aggressione precedente è anche uno dei legali di parte civile, l’avvocato Nobile Viviano, che in un’intervista televisiva ha raccontato: «Qualche giorno prima Carmela era stata minacciata e aggredita sia verbalmente che fisicamente. Temava per la sua incolumità e probabilmente sapeva fatti che riguardavano altri, oltre a sé stessa. Forse le chiedevano un aiuto che lei non era disposta a dare».
Le indagini
Le indagini indicano che a compiere quell’aggressione furono un uomo e una donna che, dopo averla vista parlare al telefono in auto, avrebbero insultato la vittima e colpito con calci e pugni la sua vettura mentre lei era ancora all’interno. Il racconto di questa aggressione trova conferma in almeno due testimonianze, una delle quali considerata affidabile per il rapporto stretto e confidenziale con la donna.
Queste rivelazioni si sommano alle dichiarazioni di altri testimoni raccolte subito dopo il delitto, secondo cui Carmela aveva chiesto aiuto a più persone. Un elemento importante per comprendere i motivi dietro il suo omicidio potrebbe essere il contenuto del suo cellulare, tuttavia il dispositivo è stato rubato dall’appartamento la stessa notte dell’assassinio.
L’interrogatorio dell’ex
Intanto, è fissato per venerdì l’interrogatorio di Gerardo Sellitto. Nell’inchiesta è indagato a piede libero anche un suo amico 38enne, accusato di omicidio e furto in concorso. Gli elementi a carico di Sellitto includono incongruenze nelle sue dichiarazioni, intercettazioni telefoniche che lo incriminano e comportamenti post-delitto volti, secondo la Procura, a depistare le indagini. La Procura di Nocera Inferiore ha inoltre ricostruito la sua presenza sul luogo del delitto grazie al segnale GPS dell’auto, parcheggiata in una strada vicino a Via Trieste, a poca distanza dall’abitazione dell’amico indagato. Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Mercato San Severino, sono ancora in corso, con l’obiettivo di completare il quadro probatorio e risolvere il puzzle di un caso ancora aperto.