Spiritualità, arte e tradizione si incontrano nella sedicesima edizione dell’Infiorata di Ogliara. Un evento che trasforma il borgo salernitano in un tappeto floreale da calpestare a piedi scalzi e con l’anima aperta. Lo riporta SalernoToday.
Ogliara, l’Infiorata incanta il borgo collinare
Ogliara si colora, si profuma, si anima. Per un giorno, il borgo collinare si trasforma in un’opera d’arte effimera, viva e sacra. È tornata la magia dell’Infiorata, giunta alla sua sedicesima edizione, nel segno della devozione al Corpus Domini e della bellezza condivisa. Niente asfalto sotto i piedi, ma solo petali. E ogni passo è un atto di fede.
Tutto ha avuto inizio con la suggestiva Notte dei Fiori, quando la comunità si è radunata per comporre i tappeti floreali lungo le vie del borgo. Un lavoro paziente, quasi liturgico: sacchi di petali, griglie da riempire, mani instancabili che danno forma a disegni ispirati alla fede e all’arte. E poi l’alba, che illumina opere destinate a vivere solo poche ore, ma che lasciano un’impronta indelebile nei cuori di chi guarda e cammina.
Turisti, famiglie, bambini, curiosi e devoti: Ogliara ha accolto tutti con la sua atmosfera sospesa tra incanto e spiritualità. Non solo religione: l’evento è stato arricchito da mostre, balconi fioriti, spettacoli di musica popolare e cultura, rendendo il borgo un mosaico vivente di colori e suoni.
A dare rilievo nazionale alla manifestazione, la partecipazione dei maestri infioratori di Genazzano e Portici, testimoni della diffusione di un’arte antica e al contempo contemporanea. L’organizzazione, curata dall’Associazione Il Campanile di Ogliara con la collaborazione della parrocchia, delle realtà locali, del Comune di Salerno e della Regione Campania, ha ribadito il valore collettivo di un evento che è molto più di una tradizione.
“È un’esperienza che unisce arte, fede e comunità”, affermano gli organizzatori. Ma è anche un gesto di bellezza partecipata, una cura del territorio fatta fiore dopo fiore. In un tempo che corre veloce, Ogliara ci insegna che a volte basta rallentare. E camminare scalzi su un tappeto di petali. Anche solo per una preghiera.
