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Multe annullate a Capaccio Paestum: tutti i dettagli e i nomi al centro delle indagini

Comune di Capaccio Paestum
Comune di Capaccio Paestum
Comune di Capaccio Paestum

Un nuovo capitolo si apre nell’inchiesta sulle multe annullate a Capaccio Paestum. La procura della Repubblica di Salerno, attraverso la guardia di finanza del Gruppo di Eboli, ha notificato ad altre 19 persone l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Si tratta di un ulteriore sviluppo in un’indagine che da mesi scuote la vita politica e amministrativa del comune cilentano.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, agli indagati viene contestato il reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, aggravata e in concorso. Tra i destinatari del provvedimento spiccano nomi di primo piano della politica locale, come l’ex sindaco Franco Alfieri, l’ex assessore Gianfranco Masiello e l’ex consigliera comunale Alfonsina Montechiaro. Accanto a loro figurano anche un vigile urbano, due dipendenti comunali, alcuni imprenditori e persino familiari di amministratori locali e cilentani.

Secondo la procura, queste persone avrebbero avuto un ruolo di istigazione o concorso nella formazione di falsi provvedimenti di annullamento di sanzioni stradali. Gli atti contestati sarebbero stati materialmente redatti dall’ex comandante della polizia municipale Natale Carotenuto, la cui posizione è oggetto di un procedimento parallelo.

I nomi degli indagati

Di seguito i nomi dei soggetti coinvolti:

  • Franco Alfieri
  • Alfonso D.B. di Agropoli
  • Giovanna T. di Ogliastro Cilento
  • Antonio S. di Altavilla Silentina
  • Gerardo F. di Capaccio Paestum
  • Luigi V. di Rutino
  • Gianfranco Masiello di Capaccio Paestum (ex amministratore)
  • Alfonsina Montechiaro. di Capaccio Paestum (ex amministratrice)
  • Giovanni D.A., vigile di Capaccio Paestum
  • Maria Teresa P. di Battipaglia
  • Eustachio V. di Capaccio Paestum
  • Michele M. di Capaccio Paestum
  • Giulia M. di Cosenza
  • Domenico S. di Castellabate
  • Antonio V. di Salerno
  • Vittorio T. di Bellizzi
  • Tiziana M. di Agropoli
  • Sabatino R. di Capaccio Paestum

I dettagli e le indagini

L’inchiesta rappresenta un filone collegato al procedimento principale avviato nel maggio 2025, che già coinvolgeva l’ex comandante della municipale Sofia Strafella, l’impiegato dell’ufficio verbali Giovanni Matonte e il vigile urbano Andrea Marciano. In quel caso, oltre alle ipotesi di falsità ideologica e materiale, la procura aveva contestato anche frode e accesso abusivo a sistema informatico.

Al centro delle indagini ora ci sono 19 verbali, emessi tra il 2019 e il 2022, con importi variabili tra i 58 e i 183 euro. Per la procura, gli annullamenti sarebbero stati disposti in maniera illegittima, nonostante la presenza di fotogrammi che documentavano chiaramente le infrazioni. Un meccanismo che, secondo gli investigatori, avrebbe comportato un danno diretto alle casse comunali, private di entrate certe derivanti dalle multe.

Il nuovo passaggio giudiziario segna quindi un allargamento significativo della platea degli indagati e rilancia l’attenzione su un’inchiesta destinata ad avere ricadute politiche e istituzionali importanti per Capaccio Paestum e per l’intero Cilento.

Le accuse

Le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, sono falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale, frode e accesso abusivo al sistema informatico. L’indagine, già avviata nei mesi scorsi, si sarebbe ora ampliata fino a interessare anche alcuni ex amministratori locali.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbero stati redatti falsi documenti per procedere all’annullamento o all’archiviazione in autotutela di numerose sanzioni al Codice della Strada. Le richieste, secondo gli investigatori, potevano provenire direttamente dagli automobilisti destinatari delle multe oppure, in alcuni casi, da esponenti politici locali. Un meccanismo che avrebbe consentito a diversi trasgressori di evitare il pagamento delle contravvenzioni, generando per il Comune un mancato introito stimato in circa 16 mila euro.

La Guardia di Finanza del Gruppo di Eboli, su delega della Procura di Salerno, ha posto sotto osservazione 137 verbali emessi tra il 2019 e il 2022. Non si esclude, tuttavia, che l’inchiesta possa ora riguardare un numero più ampio di episodi. I pubblici ministeri Alessandro Di Vico e Morris Saba avevano anche avanzato richiesta di arresti domiciliari nei confronti degli ex comandanti della polizia municipale, ma l’istanza è stata respinta dal giudice.

Capaccio Paestum

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