Situazione critica a Monte San Giacomo, dove la popolazione sta affrontando una seria emergenza idrica causata da siccità prolungata, cambiamenti climatici e assenza di neve sul monte Cervati, che storicamente alimenta le principali sorgenti della zona. La sindaca Angela D’Alto ha spiegato che il Comune, con il supporto dei tecnici, è al lavoro per aumentare la portata d’acqua e mettere in sicurezza il punto di captazione del fiume Zia Francesca, ormai quasi completamente prosciugato.
Solo 3 litri d’acqua al secondo: servono autobotti
Il serbatoio comunale riceve attualmente appena 3 litri d’acqua al secondo, a fronte di un fabbisogno quotidiano di 7-8 litri al secondo. Per garantire la continuità del servizio e limitare i disagi ai cittadini, il Comune ha dovuto ricorrere all’utilizzo di autobotti per rifornire le aree più colpite.
La sindaca ha invitato la cittadinanza alla massima collaborazione, chiedendo di limitare i consumi e utilizzare l’acqua solo per scopi essenziali, evitando sprechi in un momento di forte difficoltà.
In arrivo nuovi interventi per superare la crisi
Nonostante la situazione resti complessa, D’Alto ha assicurato che sono già stati avviati i lavori per la realizzazione di una nuova fonte di approvvigionamento idrico, destinata a garantire maggiore stabilità e autonomia nel medio-lungo periodo.
“Stiamo lavorando con impegno per trovare soluzioni strutturali e mettere in sicurezza il sistema idrico locale. L’obiettivo è risolvere definitivamente l’emergenza e ridurre la vulnerabilità del nostro territorio ai cambiamenti climatici”, ha dichiarato la sindaca.
Una sfida legata ai cambiamenti climatici
L’emergenza che sta colpendo Monte San Giacomo è solo uno dei segnali dell’impatto sempre più evidente della crisi climatica sulle risorse idriche del territorio cilentano e del Vallo di Diano. L’assenza di precipitazioni, unita alla scarsità di neve e al calo delle sorgenti, sta rendendo indispensabili nuove strategie di gestione dell’acqua per garantire continuità e sicurezza ai cittadini.
