In vista dei referendum sull’ambito del lavoro e della cittadinanza, il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha dato il via a una serie di incontri in Campania, con l’obiettivo di sensibilizzare i lavoratori e la cittadinanza sul valore del voto per il «sì» ai cinque quesiti referendari, fissati per l’8 e 9 giugno. La mobilitazione ha avuto inizio a Eboli, nella Piana del Sele, per poi proseguire con un’assemblea presso il porto di Salerno. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino
Landini al Lavoro
Maurizio Landini ha parlato con i lavoratori e ha sottolineato l’importanza di raggiungere il quorum. “Il nostro obiettivo è far votare la maggioranza dei cittadini, per cancellare leggi sbagliate che hanno messo in difficoltà i lavoratori“, ha dichiarato. Il leader sindacale ha enfatizzato come il voto referendario possa rappresentare un’opportunità per migliorare concretamente le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini.
Le leggi a cui si fa riferimento riguardano la precarietà, gli appalti e subappalti che, secondo Landini, hanno avuto effetti devastanti sul mondo del lavoro, portando a un incremento della precarietà e alla diminuzione della qualità del lavoro. “Siamo qui per combattere la precarietà e rimettere al centro il valore del lavoro“, ha aggiunto.
Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha sottolineato l’importanza di convincere gli indecisi, coloro che ancora ritengono che il voto referendario non serva a nulla. Ricci ha specificato che non si tratta di un voto ideologico, ma di una richiesta di riforme su alcune leggi che riguardano il lavoro. “Non stiamo chiedendo cambiamenti politici, ma giustizia sociale per chi vive e lavora in un Paese con salari bassi e con una situazione lavorativa precaria“.
Un voto per la giustizia sociale
Secondo Ricci, i referendum sono una possibilità concreta di cambiamento. “Il 10 giugno potrebbe segnare l’inizio di una riforma delle leggi inique che stanno danneggiando milioni di lavoratori in Italia“, ha dichiarato, enfatizzando come questo non sia un voto ideologico ma una richiesta di riforme sul lavoro.
Il ruolo cruciale del Porto di Salerno
La campagna referendaria ha trovato una tappa significativa anche presso il porto di Salerno, dove il segretario della Filt Cgil Salerno, Gerardo Arpino, ha introdotto l’assemblea davanti a numerosi lavoratori. Arpino ha evidenziato come il porto rappresenti il cuore pulsante del lavoro manuale in Campania e l’importanza di tutelare questi lavoratori. “Abbiamo trasformato tanti contratti da tempo determinato a indeterminato, dando dignità ai lavoratori“, ha aggiunto, esprimendo il suo sostegno per i referendum.