Con l’arrivo del periodo natalizio, Mercato San Severino torna a vestire i colori della tradizione grazie al presepe artistico realizzato dal Gruppo Presepi Sant’Antonio (G.P.S.A.). L’opera sarà visitabile dal 7 dicembre al 18 gennaio all’interno del Convento Francescano di Sant’Antonio, uno dei luoghi più simbolici e affascinanti della Valle dell’Irno.
Il presepe: arte, memoria e spiritualità
Il presepe, da sempre espressione della devozione popolare, affonda le sue radici nel gesto di San Francesco che nel 1223 diede vita alla prima rappresentazione vivente della Natività a Greccio. È un simbolo senza tempo, capace di riportare al centro il senso profondo del Natale: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, come ricorda il Vangelo di Giovanni.
Anche quest’anno l’allestimento del G.P.S.A. rinnova questa eredità con un’opera che unisce artigianato, creatività e tradizione locale, raccontando usi, mestieri e atmosfere legate alla storia della comunità.
Il fascino del Convento di Sant’Antonio
La scelta della location amplifica il valore dell’iniziativa. Il convento, fondato nel 1358 e prezioso esempio di architettura gotica, custodisce al suo interno tesori storici e religiosi, tra cui la cappella dedicata alla Madonna di Pompei con una tela appartenuta al Beato Bartolo Longo. Una cornice che rende la visita al presepe un’occasione di contemplazione, cultura e fede.
L’inaugurazione e le novità dell’edizione 2025
L’inaugurazione è stata ieri, 7 dicembre, alle ore 19:00. I visitatori potranno scoprire nuove scenografie, ambienti rinnovati e dettagli inediti che arricchiscono un’opera già profondamente amata. Pur innovandosi ogni anno, il presepe rimane fedele allo spirito della lieta novella, trasformando ogni statuina in un racconto di speranza.
Un percorso aperto a tutti
Il presepe sarà visitabile gratuitamente fino al 18 gennaio secondo i seguenti orari:
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Feriali: 17:30 – 20:00
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Festivi: 9:00 – 12:30 e 17:00 – 20:00
Un appuntamento che diventa occasione di incontro, spiritualità e riscoperta delle radici culturali della comunità.
