Maxi concorso scuola in Campania: oltre 37mila candidati per 4.752 posti, con 7mila partecipanti nella provincia di Salerno. Date, numeri e impatto sul precariato nella nuova stagione del reclutamento. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Campania, parte il maxi concorso scuola: 37mila aspiranti docenti, 7mila sono della provincia di Salerno
Nuove leve dell’insegnamento si preparano a entrare in aula: il concorso per l’accesso alle cattedre rappresenta un passaggio cruciale per la scuola campana, riunendo in un’unica procedura le aspettative di migliaia di precari e l’esigenza delle istituzioni scolastiche di garantire continuità didattica dopo anni di turn-over e supplenze.
I numeri
In Campania i partecipanti sono 37.407: tra loro, 7.708 docenti dell’infanzia e della primaria, che saranno i primi ad affrontare la prova scritta dal 27 novembre. Gli altri 29.699, destinati alla scuola media e superiore, sosterranno l’esame tra l’1 e il 5 dicembre. La mole di candidature offre una fotografia chiara del territorio, in cui il peso della provincia di Salerno si distingue: rappresenta tra il 18% e il 20% dell’intera platea regionale, con una stima di circa 7.000 candidati totali. Di questi, 1.400 concorrono per infanzia e primaria, mentre oltre 5.500 puntano alle medie e alle superiori.
A fronte di questa partecipazione, i posti disponibili in provincia non superano le settecento unità, determinando un rapporto tra candidati e cattedre che varia da 1 a 9 fino a 1 a 10, in base alla classe di concorso. Un divario che racconta più di qualunque analisi la pressione verso la stabilizzazione e le lunghe attese che caratterizzano il corpo docente del territorio.
Il lavoro del Ministero dell’Istruzione e del Merito si colloca in questo scenario. Negli ultimi mesi la macchina del reclutamento ha accelerato, con l’obiettivo di ridurre in modo strutturale il ricorso alle supplenze annuali e rafforzare l’organicità delle scuole. Sostenuto dal PNRR e fondato su criteri digitalizzati, il piano assegna alla Campania 4.752 posti. Il rapporto candidati/cattedre, che ovunque supera le dieci unità, conferma che la procedura intercetta un fabbisogno stratificato nel tempo.
La ricaduta sul territorio
Nel Salernitano la sproporzione tra aspiranti e posti disponibili – 7.000 contro poco più di 700 – rappresenta il simbolo di una domanda di stabilità rimasta compressa per anni. Una situazione che ha inciso in modo particolare sui comuni dell’entroterra, dove la continuità didattica è fondamentale per la coesione sociale e per contrastare la dispersione scolastica.
Le prove – dal 27 novembre per infanzia e primaria e dall’1 al 5 dicembre per le secondarie – si inseriscono in un percorso che sta già producendo effetti. Nell’ultimo periodo la provincia ha registrato un calo rilevante delle supplenze annuali, grazie alle immissioni in ruolo e a una programmazione più stabile degli organici. Per l’anno scolastico 2025/2026, le supplenze annuali a Salerno si sono ridotte del 32%, scendendo da 2.400 a 1.633: è il valore più basso dell’ultimo decennio.
Anche Napoli e provincia registrano un netto ridimensionamento del precariato: circa dodicimila supplenze assegnate a settembre, contro le oltre sedicimila che per anni avevano caratterizzato l’avvio dell’anno scolastico. Un cambio di passo storico, il più rilevante degli ultimi dieci anni. A livello nazionale i posti messi a bando sono 58.135, in prevalenza per la scuola secondaria (30.759), con una parte destinata a primaria e infanzia (27.376).








