Site icon Occhio di Salerno

Maltrattamenti sui figli minori, madre patteggia un anno e quattro mesi: pena sospesa e programma di recupero

Maltrattamenti famiglia Grottaminarda denunciato

Foto di repertorio

Ha patteggiato una condanna a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, una donna di 45 anni di Scafati accusata di maltrattamenti nei confronti dei due figli minori come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Il procedimento si è definito nei giorni scorsi davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore. La donna ha già avviato un percorso di recupero e sostegno psicologico, previsto anche come misura accessoria alla sospensione della pena.

Maltrattamenti sui figli minori, madre patteggia

I fatti contestati si sono consumati in un arco temporale compreso tra il 2023 e il 2025, e avevano portato all’adozione di una misura cautelare personale nei confronti dell’imputata, successivamente attenuata con il progredire delle indagini e l’avvio del programma rieducativo. La vicenda ha avuto origine a seguito della separazione della donna dall’ex coniuge, un evento che – secondo quanto emerso dalle relazioni redatte dai servizi sociali – avrebbe influito negativamente sull’equilibrio familiare e, in particolare, sul rapporto della madre con i due figli.

Dagli atti dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, emerge un quadro di gravi maltrattamenti: la donna avrebbe sottoposto i figli a continue vessazioni, aggressioni fisiche e verbali, arrivando in alcuni casi a colpirli con schiaffi, pugni e persino con una mazza da scopa. Le testimonianze raccolte, comprese quelle dei due minori, hanno descritto un clima familiare fortemente compromesso, segnato da paura, tensione e totale soggezione.

Le prime misure di tutela furono disposte in via d’urgenza: i bambini vennero affidati al padre e collocati presso il suo domicilio. Nel corso delle indagini, ulteriori elementi hanno confermato le difficoltà della madre nella gestione quotidiana dei figli, tra cui frequenti episodi di lite e un uso sistematico di espressioni ingiuriose nei confronti dei minori. Tali condotte, evidenziarono i giudici nel motivare le misure cautelari, non potevano essere ricondotte a semplici punizioni educative, ma costituivano un vero e proprio abuso del ruolo genitoriale.

Il Tribunale ha ritenuto congrua la pena concordata tra le parti, sospendendone l’esecuzione in virtù dell’adesione dell’imputata al percorso di recupero, già avviato prima della conclusione del procedimento. La vicenda resta comunque monitorata dai servizi sociali, incaricati di verificare l’evoluzione del rapporto madre-figli e le condizioni complessive del nucleo familiare.

Exit mobile version