Sono stati rinviati a giudizio sette dipendenti dell’Istituto europeo della terza età, struttura residenziale per anziani situata a Cappelle, frazione di Salerno. Il provvedimento è stato disposto dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Salerno, Annamaria Ferraiolo, che ha accolto la richiesta formulata dalla Procura.
Gli imputati dovranno rispondere, a vario titolo, di reati gravi come sequestro di persona e maltrattamenti, alcuni dei quali aggravati dalla condizione di particolare vulnerabilità delle vittime: persone affette da disabilità fisiche e psichiche, incapaci di difendersi e di chiedere aiuto come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Anziani maltrattati nella Rsa, in 7 a processo
A processo andranno Karolin Cupo, direttrice e vicepresidente del Consiglio di amministrazione della cooperativa sociale Onlus Sica, che gestiva la struttura, insieme agli operatori Riccardo De Sio, Cinzia Pecoraro, Cristiana Terrone, Gerardo De Gregorio, Rosa Elisa Acconcia e Diana Rallo. Rinviata a giudizio anche un’ottava imputata, Angela Pina Grossi, che ricopriva il ruolo di amministratrice di sostegno di un’anziana ospite. Secondo le indagini, Grossi avrebbe indotto l’anziana ad indicare come unico erede Sante Sica, ritenuto dagli inquirenti il vero gestore della struttura, sebbene formalmente privo di incarichi ufficiali. Nei suoi confronti si procede separatamente con giudizio immediato.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Morris Saba e condotta dai carabinieri del Nas di Salerno, ha portato alla luce un sistema di gestione improntato alla massimizzazione del profitto e alla riduzione dei costi, a discapito delle condizioni di vita degli ospiti. Le indagini, avviate tra il 2022 e il 2023, hanno documentato numerosi episodi di maltrattamento e violazioni gravi, culminati in un blitz che ha determinato la revoca dell’autorizzazione al funzionamento della struttura e l’applicazione di misure cautelari per alcuni indagati.
Le condizioni in cui versavano gli anziani all’interno della residenza sono state definite degradanti: persone costrette a letto con lenzuola sporche e vestiti sudici o addirittura prive di indumenti, ospiti legati alle sedie a rotelle o immobilizzati senza necessità mediche. La quotidianità sarebbe stata resa insostenibile anche a causa delle carenze strutturali: impianti di riscaldamento non funzionanti, assenza di acqua calda, scarsità di personale qualificato. La struttura, secondo quanto emerso dalle indagini, accoglieva pazienti con ogni tipo di patologia, compresi soggetti in fase terminale, pur non essendo attrezzata né autorizzata a farlo.
Gli imputati dovranno ora difendersi dinanzi alla terza sezione penale del Tribunale di Salerno (secondo collegio). Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Gaetano Pastore, Marco Martello, Pierluigi e Lorenzo Spadafora, Lorenzo Pontone, Dario Barbirotti e Gaetano Aufiero. L’inizio del processo segna un passaggio decisivo in una vicenda che ha sollevato forti interrogativi sulla gestione delle strutture per anziani e sulla tutela dei soggetti fragili affidati a tali enti.