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Ludopatia, allarme giovani: Campania maglia nera del gioco d’azzardo, Salerno 16sesima in Italia per spesa pro-capite

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Foto di archivio
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Allarme ludopatia per i giovani: la Campania è maglia nera del gioco d’azzardo. Salerno si posiziona al 16esimo posto in Italia per spesa pro-capite. Tra i minori, 800mila a rischio. Vincenzo De Luca: «Serve prevenzione, fondi statali bloccati». Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Ludopatia, Campania maglia nera del gioco d’azzardo

La Campania si conferma la regione italiana dove si gioca di più. E non è un primato da festeggiare. Con una spesa media di 3.692 euro all’anno per abitante, il gioco d’azzardo – in particolare quello online – continua a mietere vittime silenziose. Le più vulnerabili: i giovani e i minorenni. Salerno è 16esima città italiana per soldi spesi, con 2.633,19 euro pro-capite, ma sono i centri della provincia a registrare cifre da capogiro: Castel San Giorgio sfiora i 5.000 euro, seguito da Giffoni Valle Piana con 4.646 euro.

Sono solo alcuni dei dati emersi nel corso del convegno «La Campania, l’azzardo e la tutela dei minori», tenutosi ieri al Comune di Salerno. Un incontro promosso da Corecom Campania, Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo, Ordine dei Giornalisti della Campania e Unione cattolica stampa italiana.

I minori e il rischio azzardo

Secondo Aniello Baselice, presidente dell’Osservatorio, «un ragazzo su due in Italia ha già avuto esperienze di gioco d’azzardo, e sono circa 800mila i minorenni che presentano un profilo problematico». Un dato inquietante che conferma la Campania al primo posto per numero di conti di gioco online aperti nella fascia 18-24 anni.

La situazione è aggravata dal facile accesso alle piattaforme digitali e da una comunicazione spesso non orientata alla salute. A tal proposito, la presidente di Corecom Campania, Carola Barbato, ha evidenziato il lavoro di monitoraggio e sensibilizzazione nelle scuole, con programmi pedagogici e interventi mirati per la tutela dei minori online.

«Serve prevenzione, non solo repressione»

Chiaro il monito del governatore Vincenzo De Luca, che ha parlato di «questione molto seria», con 3.500 persone in cura per ludopatia nella regione. «Abbiamo attivato una rete di assistenza – ha ricordato – e aperto un centro semi-residenziale a Sant’Arsenio, pensato in particolare per i giovani. Ma senza fondi statali non si va lontano: i finanziamenti nazionali sono bloccati, e stiamo tamponando con quelli destinati alle dipendenze in generale».

De Luca insiste su una strategia educativa, a partire dalle scuole, affiancata da supporto psicologico e interventi mirati. Un’idea ripresa anche dal sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, che ha aperto alla possibilità di una campagna di sensibilizzazione analoga a quella contro l’alcol alla guida: «Qualcosa di simile potremmo immaginare anche per il gioco d’azzardo».

L’altra emergenza: l’indebitamento

Tra le conseguenze più gravi della ludopatia c’è il collasso economico delle famiglie. Lo sottolinea Gabriele Melluso, presidente nazionale di Assoutenti: «Stiamo sperimentando percorsi che affiancano al recupero sanitario anche quello socio-economico, con programmi di esdebitazione che permettano di reinserire i soggetti colpiti nel mondo del lavoro».

A confermare la crescita del fenomeno è Antonietta Grandinetti, direttrice del Dipartimento Dipendenze dell’Asl di Salerno: «Negli ultimi quattro anni abbiamo registrato un +15% di persone che si sono rivolte ai nostri servizi per problematiche legate al gioco».

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