Cronaca Salerno, Salerno

Legge di Bilancio: la Cgil Salerno scende in piazza a Napoli per il nuovo sciopero generale

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Sciopero generale della Cgil a Napoli: la Cgil Salerno denuncia salari bassi, precarietà, carenze nella sanità e la Legge di Bilancio giudicata ingiusta e inadeguata.

Cgil Salerno in piazza contro la Legge di Bilancio: sciopero generale a Napoli

Domani, venerdì 12 dicembre 2025, la Cgil scende nuovamente in piazza per lo sciopero generale nazionale contro la Legge di Bilancio, giudicata dal sindacato “inadeguata e ingiusta, incapace di rispondere all’emergenza sociale ed economica del Paese”. Per la Campania, la mobilitazione culminerà a Napoli con il comizio conclusivo in piazza Municipio a partire dalle ore 9.

Antonio Apadula, segretario generale della Cgil Salerno, sottolinea come anche nel territorio salernitano la situazione sia critica: “I salari medi si attestano intorno ai 1.250 euro al mese, mentre il costo della vita continua a crescere. La sanità è in grave affanno: liste d’attesa fino a 8-10 mesi per visite cardiologiche e oncologiche, carenza di medici e oltre 900 operatori, barelle nei corridoi dei Pronto Soccorso e posti letto insufficienti”.

A questa crisi dei servizi si somma la fragilità del sistema industriale locale. Apadula evidenzia la necessità di “investimenti mirati, ruolo pubblico più forte, tutela dell’occupazione e politiche che connettano sviluppo e qualità del lavoro. Serve fare sistema per difendere ciò che resta e creare nuove opportunità occupazionali”.

Particolarmente grave è anche la situazione pensionistica e lavorativa: “Il 22% della popolazione salernitana ha più di 65 anni e l’innalzamento dell’età pensionabile a 70 anni colpisce duramente chi lavora in settori gravosi. La precarietà è ormai strutturale: nel 2024 oltre il 77% dei nuovi contratti era a tempo determinato o part-time involontario, con punte dell’85-90% nei settori turistico e ristorativo. A pagarne il prezzo più alto sono le donne, mentre ogni anno circa 5mila giovani lasciano la provincia”.

Apadula conclude: “Scioperiamo per salari reali, restituzione del fiscal drag e un piano straordinario di assunzioni nei servizi pubblici. Difendere il lavoro, i diritti e il futuro del territorio è una responsabilità che non può più essere rinviata”.

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