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Lavoro, Salernitano in crescita: 116mila ingressi previsti, spingono turismo e terziario

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Foto di repertorio

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, il bilancio di fine anno del mercato del lavoro in provincia di Salerno restituisce un quadro complessivamente positivo, nonostante un contesto economico ancora caratterizzato da elementi di incertezza. Le ultime rilevazioni del Sistema informativo Excelsior, elaborato da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, indicano una tenuta del tessuto produttivo locale e una capacità diffusa delle imprese di programmare nuove assunzioni.

Lavoro, Salernitano in crescita: 116mila ingressi previsti

Nel corso del 2025, sei aziende su dieci operanti nel Salernitano hanno dichiarato l’intenzione di inserire nuovo personale. Le previsioni occupazionali complessive registrano un incremento dello 0,7% rispetto all’anno precedente, segnale di una dinamica ancora espansiva, sostenuta in particolare dai comparti del turismo e dei servizi. Accanto ai dati incoraggianti, emerge tuttavia una criticità strutturale che continua a condizionare il mercato: la difficoltà crescente nel reperire profili professionali adeguati alle esigenze delle imprese.

Secondo l’analisi dell’Ufficio Statistica e Prezzi della Camera di Commercio di Salerno, le prospettive occupazionali restano orientate alla crescita. Nel dettaglio, nel corso dell’anno sono state programmate 116.510 entrate lavorative, concentrate per il 73% nelle piccole e medie imprese con meno di cinquanta addetti, che rappresentano l’ossatura del sistema produttivo provinciale. Una quota rilevante delle opportunità, pari al 23%, è stata destinata a giovani con meno di trent’anni, mentre sul piano contrattuale continua a prevalere il tempo determinato, che copre il 75,9% delle assunzioni previste.

Sul fronte delle competenze richieste, il report segnala un aumento del disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. La difficoltà di reperimento dei profili ricercati raggiunge il 41%, in crescita rispetto al 39% del 2024. Le criticità più marcate si riscontrano tra gli operai specializzati: a fronte di 19.510 ingressi programmati, quasi la metà risulta di difficile copertura. Le percentuali restano elevate anche per i profili con istruzione terziaria, dove il mismatch si attesta al 43%, e soprattutto per i diplomati degli Its Academy, per i quali la quota sale al 60%. Le cause principali individuate sono la carenza di candidati disponibili e, in misura minore, una preparazione non pienamente adeguata alle richieste aziendali.

L’analisi settoriale conferma il ruolo centrale del turismo, che si afferma come principale motore occupazionale della provincia. Oltre 23mila ingressi sono stati programmati nei servizi di alloggio, ristorazione e nelle attività legate all’accoglienza. Le figure più richieste restano quelle degli addetti alla ristorazione, un dato che suggerisce una domanda non limitata alla sola stagionalità, ma connessa a un ampliamento complessivo dell’offerta turistica. Anche in questo comparto, tuttavia, permangono difficoltà di reperimento, legate sia alla carenza di personale qualificato sia alla natura spesso non stabile dei rapporti di lavoro.

Considerando le aree funzionali, oltre la metà delle assunzioni previste riguarda la produzione di beni e l’erogazione di servizi (52,7%). Seguono le attività commerciali e di vendita (19,8%), la logistica (13,1%), le funzioni tecniche e di progettazione (10,3%), l’area amministrativa (2,3%) e i ruoli di direzione e servizi generali (1,8%).

A sostenere le prospettive di sviluppo contribuiscono due fattori trasversali: la trasformazione digitale, che ha coinvolto investimenti nel 75,3% delle imprese salernitane, e la transizione ecologica, indicata come leva strategica dal 23,4% delle aziende, con un’incidenza più elevata nel settore primario. Un segnale di un sistema produttivo in evoluzione, chiamato a coniugare crescita occupazionale e innovazione.

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