La Cassazione annulla l’ordinanza della Corte d’Appello di Salerno che aveva respinto l’arresto di José Luis Parisi, latitante uruguaiano residente a Battipaglia, evidenziando il rischio concreto di fuga nonostante la sua residenza italiana. Lo riporta SalernoToday.
Cassazione: via libera all’arresto per il latitante uruguaiano residente a Battipaglia
La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza della Corte d’Appello di Salerno che aveva negato l’arresto di José Luis Parisi, ex ufficiale dell’esercito uruguaiano ricercato in patria per crimini commessi durante la dittatura. La Suprema Corte ha accolto il ricorso della Procura Generale, sottolineando come la sua irreperibilità improvvisa indichi un concreto rischio di fuga in vista dell’estradizione per un omicidio del 1975.
La vicenda
Parisi è accusato dal Tribunale di Montevideo di omicidio pluriaggravato nei confronti di Giulio Correa Rodriguez, dirigente sindacale ucciso nel 1975 in un centro di detenzione clandestino. Il Ministro della Giustizia italiano aveva richiesto l’arresto in vista dell’estradizione, ma la Corte d’Appello di Salerno aveva respinto la misura, ritenendo che Parisi fosse stabilmente residente a Battipaglia dal 2022.
La Cassazione ha però evidenziato come Parisi, pur mantenendo formalmente la residenza, si sia reso irreperibile dal 2023, proprio quando la giustizia uruguaiana ha disposto il rinvio a giudizio e il carcere. I giudici supremi hanno rilevato che la residenza anagrafica non prova il radicamento se l’interessato si nasconde all’arrivo di atti giudiziari.
Il verdetto
L’ordinanza è stata annullata con rinvio, e una nuova sezione della Corte d’Appello di Salerno dovrà riesaminare la richiesta di arresto. La Cassazione ha respinto le obiezioni della difesa legate alla vetustà dei fatti e alla presunta scadenza dei termini per l’estradizione.
Chi è Parisi
Nato il 19 agosto 1949, José Luis Parisi Alegre è stato tenente dell’Esercito Nazionale dell’Uruguay durante la dittatura civico-militare (1973-1985) e operava nell’OCOA, struttura di intelligence responsabile di sequestri e sparizioni forzate. È indicato nei registri del carcere di Punta de Rieles, noto per le detenzioni politiche femminili, e secondo le testimonianze di associazioni per i diritti umani avrebbe partecipato a un regime di violenze sistematiche.
