Il settore agroalimentare rappresenta una delle componenti strategiche più rilevanti per la crescita economica del Mezzogiorno, e in particolare della Campania. Un recente report redatto da Prometeia e presentato nell’ambito di un incontro promosso da UniCredit e Confindustria Salerno, ha evidenziato il ruolo trainante della provincia di Salerno all’interno del comparto regionale come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola
Con un valore della produzione che raggiunge i 5,7 miliardi di euro – di cui 2,7 miliardi destinati all’export – Salerno si posiziona al vertice in Campania, contribuendo in maniera decisiva alla performance dell’intero comparto agroindustriale.
L’agroalimentare salernitano traina la Campania
Nel corso dell’iniziativa, ospitata presso la sede degli industriali salernitani, oltre 120 tra imprenditori, rappresentanti istituzionali e stakeholder della filiera si sono confrontati per delineare un piano condiviso di rilancio e consolidamento del settore agrifood regionale.
Dall’analisi Prometeia emerge che la Campania produce il 5,8% del fatturato nazionale dell’agroalimentare, impiega il 6,3% degli addetti del comparto e genera l’8,2% dell’export italiano del settore. Nel 2024, il valore dell’export regionale ha superato i 5,7 miliardi di euro, con una crescita media annua superiore al 10% tra il 2019 e il 2023. Un dato particolarmente significativo riguarda l’incidenza dell’export sul valore della produzione: in Campania si attesta al 39%, ben al di sopra della media nazionale pari al 27%. La specializzazione produttiva si concentra principalmente nella lavorazione e conservazione dei cereali, nella trasformazione dell’ortofrutta e nel settore lattiero-caseario, ambiti in cui le imprese locali registrano margini operativi tra i più elevati d’Italia.
Secondo Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit, «la provincia eccelle nel settore conserviero e ha fatto progressi significativi anche nel lattiero-caseario. Particolarmente interessante è anche il caso del Cilento, dove operano aziende impegnate nella produzione di olio d’eccellenza e nella transizione verso modelli di sostenibilità, come le benefit corporation».
Il presidente di Confindustria Salerno, Antonello Sada, sottolinea il dinamismo del territorio: «Poche province possono vantare un sistema industriale agroalimentare così strutturato. Inoltre, le infrastrutture realizzate negli ultimi anni – dall’aeroporto al porto, passando per l’alta velocità ferroviaria e la rete autostradale – rappresentano un fattore competitivo cruciale».
Tuttavia, non mancano le criticità. Il settore presenta un’elevata frammentazione aziendale e una carenza di ricambio generazionale. Per affrontare queste sfide, UniCredit e Confindustria Salerno hanno annunciato la creazione di un Osservatorio permanente sulla filiera agrifood. L’obiettivo è quello di monitorare i trend, agevolare l’accesso ai mercati internazionali e costruire connessioni strategiche tra imprese, istituzioni e investitori privati.
«Il nostro impegno – ha dichiarato Natali – è trasformare il potenziale territoriale in una leva di sviluppo industriale, sostenibile e competitivo». Sulla stessa linea, Sada ha evidenziato come «la finanza rappresenti oggi il ponte tra identità territoriale e innovazione industriale. Investire nelle imprese agroalimentari significa investire nel futuro del Paese».