Salgono a tre gli indagati per l’omicidio di Rivaldo Rusi, 26enne albanese, il ladro ucciso durante un tentato furto in una villetta a Foria di Centola. Tra loro anche il fratello del proprietario e un complice della vittima. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Centola, ladro ucciso in villa: tre gli indagati
Cresce il numero degli indagati nell’inchiesta sulla morte di Rivaldo Rusi, il 26enne albanese ucciso durante un tentativo di furto nella notte tra domenica e lunedì scorsi in una villetta isolata a Foria di Centola. Dopo la confessione del proprietario dell’abitazione, Aurelio Valiante, che ha ammesso di aver esploso i colpi fatali e occultato il corpo, la Procura di Vallo della Lucania ha iscritto nel registro degli indagati anche il fratello dell’uomo, 58 anni, accusato di concorso nell’occultamento del cadavere.
Secondo quanto emerso, il corpo di Rusi è stato nascosto in una tinozza da vino, poi occultata nella vegetazione di San Severino di Centola. A condurre i carabinieri sul posto è stato lo stesso fratello dell’imprenditore, dopo un lungo interrogatorio davanti al procuratore capo Francesco Rotondo, durato oltre undici ore.
Ferito un complice, un altro è ancora ricercato
Il terzo nome finito nel registro degli indagati è quello di un 28enne albanese, ferito durante l’irruzione e attualmente ricoverato. L’uomo, ricercato in Toscana, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti, fornendo una prima versione dei fatti. Il terzo componente della banda resta al momento irreperibile.
Intanto è stata fissata per domani mattina l’autopsia sul corpo di Rivaldo Rusi, custodito nell’obitorio dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. L’esame sarà eseguito dal medico legale Francesco Lombardo, con la partecipazione di un consulente incaricato dalla famiglia del ragazzo, assistita dall’avvocato Fabio Della Corte. L’obiettivo è chiarire se l’uccisione sia stata frutto di una reazione immediata per legittima difesa o se sia maturata in un contesto diverso e più articolato.
Allerta sociale: clima incandescente dopo il ritrovamento
L’omicidio ha scatenato una forte reazione emotiva nel territorio. Dopo il ritrovamento del cadavere, la situazione è rapidamente degenerata, con decine di connazionali del giovane albanese accorsi nei pressi dell’abitazione del 60enne. Contemporaneamente, amici e sostenitori dell’imprenditore si sono radunati da diversi comuni limitrofi, preoccupati per l’incolumità della famiglia Valiante.
L’avvocato del proprietario, Antonello Natale, ha dichiarato: «Il mio assistito è devastato. Non avrebbe mai voluto trovarsi in questa situazione. È incredulo per quanto accaduto». Per motivi di sicurezza, l’imprenditore, la moglie e i due figli sono stati trasferiti in una località protetta fuori regione.
Preoccupazione anche per il clima che si sta alimentando sui social network, dove diversi familiari della vittima hanno pubblicato messaggi minacciosi, invocando vendetta e giustizia “di sangue”. Le forze dell’ordine restano in massima allerta per prevenire eventuali ritorsioni o disordini.