Cronaca Salerno, Salerno

Test Invalsi: Salerno ai vertici del Sud per apprendimento e bassa dispersione scolastica

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Il rapporto Invalsi premia Salerno: risultati di apprendimento sopra la media del Sud e dispersione scolastica implicita tra le più basse del Mezzogiorno. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Invalsi, Salerno sorprende il Sud: scuole più forti e dispersione in calo

La provincia di Salerno si distingue nel panorama del Mezzogiorno per la qualità degli apprendimenti e per la capacità di arginare la dispersione scolastica implicita. A certificarlo è l’ultimo rapporto Invalsi, che analizza le competenze degli studenti e l’efficacia dei sistemi scolastici territoriali nel garantire livelli adeguati di istruzione.

Il quadro che emerge è nel complesso incoraggiante. Il 9,7% degli studenti salernitani raggiunge i livelli più elevati di competenza, superando sia la media regionale campana, ferma all’8,9%, sia quella dell’intero Sud Italia, che si attesta al 9,1%. Nel confronto con le altre province meridionali, Salerno si colloca stabilmente nelle posizioni di vertice. Fanno leggermente meglio solo Avellino, con il 10,2%, e Potenza, con il 10,1%. Più distanti realtà come Bari, che si ferma al 9,1%, Lecce all’8,9% e Taranto all’8,3%.

I risultati appaiono ancora più significativi se si guarda alle province calabresi, dove le percentuali sono più contenute: Cosenza registra l’8,4%, Catanzaro l’8,2% e Reggio Calabria il 7,8%. All’interno della Campania, dopo Salerno seguono Benevento con il 9,4%, Napoli con l’8,5% e Caserta con l’8%.

Il confronto con altre Province

Un altro indicatore chiave analizzato dal rapporto riguarda la dispersione scolastica implicita, ovvero la quota di studenti che, pur proseguendo negli studi, non raggiungono competenze adeguate. Anche su questo fronte Salerno fa registrare il dato migliore della regione, con un valore del 17,5%. La media campana è pari al 18,9%, mentre quella del Mezzogiorno sale al 19,8%. Il divario con le altre province campane è evidente: Napoli si attesta al 19% e Caserta al 20%, mentre Salerno è l’unica a collocarsi stabilmente al di sotto della soglia media del Sud.

Il confronto con altre province meridionali conferma l’andamento positivo. Bari registra una dispersione implicita del 18,3%, Potenza del 18,7% e Lecce del 19,5%. Più critici i dati delle province calabresi, con percentuali che vanno dal 20,3% di Cosenza al 21,8% di Catanzaro, passando per il 20,9% di Reggio Calabria. In questo scenario, Salerno emerge come uno dei territori più efficaci nel contenere le fragilità negli apprendimenti e nel garantire una tenuta complessiva del sistema scolastico.

Secondo l’analisi Invalsi, questi risultati sono il frutto di una combinazione di interventi strutturali: il rafforzamento delle attività di orientamento, l’introduzione di metodologie didattiche più laboratoriali, il consolidamento dei percorsi tecnici e professionali e una maggiore integrazione con la formazione terziaria non universitaria. Un peso rilevante viene attribuito anche alle azioni di recupero e personalizzazione avviate negli ultimi anni, sostenute dalle risorse del Pnrr e dai programmi nazionali di contrasto alla dispersione. In questo contesto si inserisce la crescita dei percorsi della filiera formativa “4+2”.

I dati dei percorsi quadriennali

Nella provincia di Salerno sono infatti 488 gli studenti che hanno scelto il percorso quadriennale, a fronte dei 99 dell’anno precedente. Un incremento che segnala un cambiamento significativo, rafforzando il legame tra istruzione e mondo del lavoro. Il modello “4+2”, introdotto a pieno titolo nell’ordinamento nazionale dal Decreto Scuola dopo la fase sperimentale, integra scuola secondaria, Its Academy e sistema produttivo.

Nel territorio salernitano la filiera trova un’applicazione concreta, contribuendo a ridefinire il rapporto tra formazione, competenze e sviluppo. I percorsi si completano con due anni negli Its Academy, dando vita a un continuum formativo che garantisce un tasso di occupabilità pari all’80% entro un anno dal diploma. Il rapporto Invalsi restituisce così l’immagine di una provincia capace di interpretare in modo coerente le linee del Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Piano Agenda Sud e gli investimenti del Pnrr, trasformando le scuole in veri laboratori di innovazione didattica e organizzativa.

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