Nel golfo di Salerno cresce l’impegno contro l’inquinamento marino. Lo Spazzamare in azione per ripulire la costa, ma l’amministrazione chiede più responsabilità, soprattutto ai diportisti. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.
Inquinamento marino nel golfo di Salerno, in azione lo Spazzamare
Nel cuore del golfo di Salerno, la battaglia per la tutela del mare si fa ogni giorno più urgente. A riprova, quanto raccolto negli ultimi giorni dall’imbarcazione ecologica di Salerno Pulita: residui oleosi, microplastiche, palloni da gioco e perfino resti di festeggiamenti privati. Lo “Spazzamare”, operativo sei giorni su sette e con orari prolungati nel weekend, sta lavorando a pieno ritmo lungo i tratti di costa più frequentati, ma l’amministrazione locale avverte: non basta. «Possiamo mettere in mare tutti i mezzi a disposizione, ma senza una maggiore responsabilità diffusa, soprattutto da parte dei diportisti, non cambierà nulla», ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Massimiliano Natella.
Diportisti nel mirino: scarichi abusivi e comportamenti scorretti mettono a rischio il mare
Sotto la lente dell’amministrazione comunale ci sono le imbarcazioni da diporto che nel fine settimana affollano il golfo: molte, secondo quanto riferito, ignorano le più elementari regole ambientali. Tra le criticità più gravi: sversamenti di carburanti, scarichi non filtrati di acque reflue e l’abbandono di rifiuti in mare. Il danno è duplice: compromette la qualità dell’acqua e offusca l’immagine turistica della città. Accanto agli inquinanti visibili, resta il problema culturale: comportamenti irresponsabili come l’abbandono di palloncini o plastica sulle spiagge sono ancora troppo diffusi.
Bonifiche in corso, ma il vero obiettivo è cambiare mentalità
Il Comune si muove su due piani: quello operativo, con interventi quotidiani di pulizia, e quello della sensibilizzazione. L’assessore Natella ha sottolineato: «Le bonifiche aiutano, ma non possono essere l’unica risposta. Occorre una regolamentazione più severa e una strategia educativa». In parallelo, l’Arpac sta effettuando controlli sulla qualità dell’acqua con prelievi a campione, mentre da Palazzo di Città arriva un invito alla cittadinanza: segnalare comportamenti scorretti e partecipare attivamente alla salvaguardia del litorale.
Immagini quotidiane raccontano la fragilità dell’ecosistema marino
Nel mare, un piccolo oggetto arancione galleggia tra le onde, circondato da schiume bianche. È solo uno dei tanti frammenti raccolti ogni giorno dallo Spazzamare: bottiglie, involucri, resti di giochi da spiaggia, scie oleose lasciate dalle barche. Il mare, bene collettivo, continua a essere trattato come discarica invisibile.
L’intervento della barca ecologica è prezioso, ma non può essere risolutivo. L’origine del problema è profonda e culturale: solo un’alleanza tra istituzioni, cittadini e operatori economici potrà invertire la rotta. «Serve una nuova coscienza collettiva», è l’appello dell’amministrazione. La stagione estiva è iniziata, ma la sfida per un mare pulito è appena cominciata.