Perse la vita a soli 22 anni in un tragico incidente stradale a Cava de’ Tirreni. La conducente dell’auto coinvolta ha patteggiato una condanna a 9 mesi di reclusione per omicidio stradale come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
L’incidente avvenne nella notte del 10 luglio 2022 in via XXV Luglio e costò la vita a Federico Capasso, giovane di Nocera Inferiore. Nei giorni scorsi, il procedimento giudiziario si è concluso dinanzi al Gup del tribunale di Nocera Inferiore.
Incidente mortale a Cava de’ Tirreni, donna patteggia 9 mesi
Le indagini, condotte dalla procura con il supporto di un consulente tecnico, hanno ricostruito la dinamica dello scontro tra il motociclo Honda SH, sul quale viaggiavano la vittima e un amico, e l’automobile Kia guidata dall’imputata. Secondo l’analisi degli inquirenti, la donna, giunta nei pressi di un incrocio, avrebbe dovuto accostarsi al margine sinistro della carreggiata prima di svoltare.
Invece, dopo aver rallentato per lasciar passare un’auto proveniente dalla direzione opposta, ha effettuato la svolta a sinistra senza concedere la precedenza al motociclo in arrivo. La velocità del veicolo era compresa tra i 10 e i 20 chilometri orari, mentre lo scooter procedeva leggermente oltre il limite di 50 chilometri orari previsto per quel tratto di strada.
L’impatto fu violento: il motociclo colpì la parte laterale dell’auto con la parte anteriore superiore. Entrambi i giovani indossavano il casco, ma Federico Capasso fu sbalzato a terra, riportando un grave trauma cranico e lesioni multiple che gli furono fatali pochi secondi dopo l’impatto. L’amico riportò ferite lievi.
La dinamica dell’incidente
I due ragazzi stavano facendo ritorno a Nocera Inferiore dopo una serata trascorsa a Cava de’ Tirreni. Le indagini, condotte dai carabinieri della tenenza locale, si sono avvalse anche delle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza situate lungo la strada.
Oltre al reato di omicidio stradale, la consulenza ha evidenziato diverse violazioni del codice della strada da parte dell’imputata. La procura ha dunque richiesto il processo, che si è concluso nei giorni scorsi con una sentenza di patteggiamento a 9 mesi di reclusione. Inoltre, la donna ha raggiunto un accordo per il risarcimento delle parti offese.