L’incendio divampato nella serata di ieri, domenica 29 giugno, ha devastato sei ettari di vegetazione sul Monte Bonadies a Salerno. Il Codacons si costituirà parte civile: “Catastrofe ambientale, danni paesaggistici e turistici ingenti”. Lo riporta InfoCilento.
Incendio sul Monte Bonadies a Salerno, allarme del Codacons
Un violento incendio ha colpito, nella notte tra il 29 e il 30 giugno, l’area del Monte Bonadies, nei pressi del Castello Arechi, provocando una vera e propria catastrofe ambientale. Secondo una prima stima, le fiamme hanno distrutto circa sei ettari di vegetazione mediterranea, tra pinete e macchia, compromettendo un ecosistema di pregio e generando rischi elevati di dissesto idrogeologico. La zona interessata – a ridosso di un sito archeologico e paesaggistico di valore storico – risulta profondamente compromessa anche dal punto di vista turistico e culturale, considerato il richiamo che il Castello Arechi esercita su visitatori e studiosi.
Ipotesi sulle cause
Le prime ricostruzioni ipotizzano che a innescare il rogo siano stati i fuochi d’artificio esplosi nella serata di ieri in occasione della festa di Monte Castello a Cava de’ Tirreni, la cui pericolosità era già stata segnalata da cittadini e associazioni.
L’intervento del Codacons Campania
Durissima la posizione del Codacons Campania, che ha annunciato la propria costituzione di parte civile nel procedimento che sarà aperto per fare luce sull’accaduto. “La nostra decisione di intervenire – dichiara l’avv. Matteo Marchetti, presidente regionale – nasce dalla volontà di tutelare un’intera comunità, colpita nei suoi beni naturali, economici e culturali. Chiederemo pene esemplari e risarcimenti adeguati non solo per i danni ambientali, ma anche per le conseguenze paesaggistiche, turistiche e sociali”.
Impatto sulla città
Oltre all’evidente perdita ambientale, l’incendio mette in allarme anche per le conseguenze a lungo termine, come l’erosione del suolo, l’aumento del rischio frane e il danneggiamento dell’attrattività turistica del capoluogo. A rischio anche la fauna locale, che ha perso parte del proprio habitat. La zona sarà nei prossimi giorni al centro di sopralluoghi tecnici da parte delle autorità ambientali e della Protezione Civile, mentre è atteso l’avvio di un’indagine da parte della Procura per accertare eventuali responsabilità penali.
