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Incendio divampa dopo i fuochi d’artificio: Monte Castello in fumo, polemiche e accuse a Cava de’ Tirreni

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L'incendio
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Un incendio divampato dopo i festeggiamenti sul Monte Castello scatena la polemica politica a Cava de’ Tirreni. Roghi anche Salerno, Pisciotta e Agropoli. Indagini in corso sulle responsabilità. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Cava, incendio divampa su Monte Castello

Un falò acceso da una batteria pirotecnica, il vento che ne alimenta l’intensità, un’area impervia impossibile da raggiungere a piedi. Sono bastati questi tre fattori per innescare un vasto incendio sulle pendici del Monte Castello, a Cava de’ Tirreni, proprio durante i festeggiamenti del Santissimo Sacramento. Il rogo, partito nella notte tra sabato e domenica, ha distrutto vegetazione e generato paura per le abitazioni vicine, trasformando la festa in una giornata di emergenza.

Nonostante i primi interventi dei vigili del fuoco, della Protezione Civile e degli operatori comunali, le fiamme sono state domate solo in parte a causa delle raffiche di vento. La situazione è rimasta critica fino al pomeriggio di domenica, con un solo focolaio ancora attivo e nessun supporto aereo giunto sul posto.

La polemica: accuse al sindaco Servalli per l’autorizzazione ai fuochi

L’episodio ha sollevato dure critiche da parte di esponenti politici locali. Da Meridione Nazionale a Fratelli d’Italia, passando per Rifondazione Comunista, l’opposizione chiede conto della scelta di autorizzare lo spettacolo pirotecnico in condizioni climatiche instabili. Alfonso Senatore, già assessore alla sicurezza, attacca: «Quando ero in giunta, irrorammo tutta l’area per prevenire incendi. Qui c’è una responsabilità politica evidente».

Anche Filomena Avagliano e Italo Giuseppe Cirielli hanno formalizzato richieste di accesso agli atti per verificare se siano state rispettate le normative vigenti, compreso il Decreto Regionale n. 334/2025. Cirielli rincara la dose: «Non mi fermerò finché tutte le responsabilità, politiche e tecniche, non saranno chiarite».

Accuse che qualcuno bolla come “sciacallaggio politico”, mentre il sindaco Vincenzo Servalli si difende sottolineando che all’atto della firma dell’autorizzazione non vi erano allerte meteo. La documentazione – ha spiegato – era completa e conforme, con il nulla osta rilasciato dalle autorità competenti già da 15 giorni.

Emergenza incendi anche a Salerno, Pisciotta e Agropoli

Le fiamme non hanno risparmiato neppure altre zone del territorio. A Salerno, un rogo ha minacciato il Castello di Arechi. La polizia municipale ha chiuso via Croce per consentire ai vigili del fuoco di intervenire in sicurezza. Dopo una temporanea riapertura, la strada è stata nuovamente interdetta in serata. In Cilento, incendi si sono sviluppati nella notte nei territori di Pisciotta e Agropoli, sfiorando le abitazioni. Solo grazie alla tempestività dei soccorsi si è evitato che le fiamme raggiungessero i centri abitati.

Un’estate ad alto rischio: l’appello alla prudenza

Con l’inizio della stagione estiva e l’innalzarsi delle temperature, l’allerta incendi cresce in tutta la provincia. Le istituzioni chiedono maggiore attenzione e responsabilità da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali: manifestazioni e festeggiamenti devono tenere conto delle condizioni ambientali e delle norme di sicurezza.

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