Il Tar Campania – sezione di Napoli, con decreto monocratico, ha sospeso il provvedimento di chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale dell’Immacolata di Sapri, accogliendo il ricorso presentato dai Comuni del Distretto Sanitario 71. Una decisione che restituisce, almeno temporaneamente, un servizio essenziale alle partorienti del Golfo di Policastro e del Basso Cilento, riaprendo le porte del reparto dopo mesi di incertezza e polemiche.
Il Tar sospende la chiusura del Punto Nascita di Sapri
Il provvedimento riguarda la Delibera di Giunta Regionale n. 418 del 23 giugno 2025, adottata il 30 giugno, con la quale la Regione Campania aveva disposto il “Riordino ed efficientamento della Rete Punti Nascita” in adeguamento alle prescrizioni dei Ministeri della Salute e dell’Economia. Il piano prevedeva la chiusura delle strutture che, nel triennio di riferimento, avevano registrato meno di 500 parti l’anno, tra cui anche quella di Sapri.
Con la decisione del Tar, l’efficacia del provvedimento regionale è momentaneamente sospesa, in attesa della camera di consiglio del 5 novembre 2025, data in cui sarà discussa nel merito la richiesta di sospensiva. Fino ad allora, il Punto Nascita dell’Immacolata potrà continuare a operare.
“Siamo soddisfatti di questo primo risultato – ha dichiarato l’avvocato Marcello Feola, legale rappresentante dei Comuni del Distretto 71 –. Ora dobbiamo ottenere una conferma nella pronuncia del 5 novembre. L’azione politica e la partecipazione della comunità sono importanti per ottenere ottimi risultati.”
La decisione del Tar rappresenta una prima vittoria per il territorio, che da mesi si mobilita contro la chiusura del reparto, considerato vitale per garantire assistenza sanitaria di prossimità in un’area geograficamente complessa e distante dai principali centri ospedalieri.
Il caso del Punto Nascita di Sapri è diventato negli ultimi mesi un simbolo della battaglia per la tutela dei servizi essenziali nelle aree interne e periferiche della Campania, sollevando un ampio dibattito sulla necessità di conciliare la sicurezza delle strutture con il diritto all’assistenza delle comunità locali.
Ora, in attesa dell’udienza del 5 novembre, cresce la speranza che la sospensiva del Tar possa trasformarsi in una decisione definitiva a favore della riapertura stabile del reparto, evitando così la perdita di un presidio sanitario fondamentale per il Cilento meridionale.