Il comparto delle costruzioni in provincia di Salerno continua a crescere, ma procede su un equilibrio sempre più precario. La combinazione tra caro-materiali, adeguamenti di prezzo mancati e ritardi nei ristori sta mettendo sotto pressione imprese e cantieri, al punto da spingere Ance Aies Salerno a rivolgere un appello diretto al Governo affinché intervenga nella Legge di Bilancio con misure urgenti a salvaguardia degli investimenti.
Il settore edile salernitano in affanno
Secondo il Centro studi dell’associazione, sono attualmente 320 i cantieri aperti – per un valore complessivo superiore a 2,5 miliardi di euro – che non hanno ancora ottenuto l’adeguamento dei prezzi. Si tratta di opere strategiche che rischiano rallentamenti o blocchi a causa di costi ormai fuori controllo. A incidere maggiormente sono i rincari registrati negli ultimi mesi: acciaio +30%, bitume +49%, rame +65%. Complessivamente l’aumento dei materiali si attesta intorno al 30% rispetto ai prezzari applicati in sede di gara.
La situazione pesa in modo particolare sul pacchetto degli interventi finanziati dal Pnrr. Sono oltre cento le opere coinvolte, per un valore di circa 1,7 miliardi di euro, che necessitano di un riequilibrio economico per evitare criticità nella fase esecutiva. Da qui la richiesta di un fabbisogno stimato in 670 milioni per garantire il completamento dei lavori programmati nei comuni della provincia.
«Senza nuove risorse e senza una proroga al 2026 sarà impossibile assicurare continuità ai cantieri», sottolinea il presidente di Ance Aies Salerno, Fabio Napoli, ricordando che molte imprese stanno anticipando liquidità per mantenere operativi i lavori, una condizione ormai insostenibile nel medio periodo. Il timore è che l’intera filiera possa subire una paralisi con ripercussioni sull’occupazione, sul raggiungimento degli obiettivi del Pnrr e sull’intero sistema produttivo salernitano.
Napoli conferma inoltre l’avvio di un’interlocuzione con il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per richiedere un intervento tempestivo e strutturale: «Serve una misura di compensazione stabile. In caso contrario molte aziende rischiano la crisi e le opere previste resteranno solo sulla carta».








