Un cavalluccio rosso, come quello stretto tra le braccia da Riccardo Pazzaglia nella celebre scena di Così parlò Bellavista, torna simbolicamente protagonista. A Salerno, mentre in città si susseguono episodi legati alla microcriminalità e al degrado urbano, il Comune lancia un avviso pubblico che riporta al centro dell’attenzione proprio un elemento evocativo dell’infanzia: la giostra dei cavalli come riportato dal quotidiano La Città.
Salerno, bando per una giostra dei cavalli sul lungomare
L’Ufficio Turismo e Spettacolo di Palazzo di Città ha infatti pubblicato un avviso esplorativo per individuare un operatore del settore delle “attrazioni viaggianti” interessato a installare, a partire dal prossimo 15 settembre, una giostra a cavalli in piazza Dante Alighieri, sul centralissimo lungomare Trieste. L’attrazione, secondo quanto previsto dal bando, resterà in funzione per sei mesi.
L’obiettivo dichiarato dell’iniziativa è «incrementare l’offerta turistica locale attraverso interventi in grado di generare benessere economico e sociale». Una motivazione formale che si inserisce in un contesto urbano dove, soprattutto nella zona interessata dal bando, si registrano crescenti fenomeni di insicurezza: lo slargo in questione è da tempo segnalato come punto critico, teatro di episodi di spaccio, risse tra giovanissimi e situazioni di degrado.
L’installazione dovrà rispettare precisi requisiti tecnici. Il bando specifica che la giostra dovrà essere di forma circolare, avere un diametro massimo di 7 metri e disporre di regolare collaudo, oltre che di adeguata copertura assicurativa. Previsti anche criteri premiali: saranno assegnati 10 punti aggiuntivi a chi proporrà un prezzo per il biglietto inferiore a tre euro. Altri punteggi extra saranno riconosciuti per l’attenzione all’impatto estetico e ambientale dell’installazione, con particolare riferimento alla sua armonia nel contesto del lungomare cittadino.
Per partecipare alla selezione sarà inoltre necessario presentare una cauzione, o una polizza fideiussoria, pari a 105mila euro. Una somma significativa che restringe il campo ai soli operatori professionali del settore, dotati delle necessarie garanzie economiche e organizzative.