La Grotta di San Michele Arcangelo, situata nel pittoresco comune di Sant’Angelo a Fasanella, è uno scrigno di storia, arte e bellezza naturale che contribuisce a rendere il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni un patrimonio UNESCO. Con l’arrivo dell’estate, cresce il numero di visitatori che si avventurano alla scoperta di questo luogo straordinario, simbolo della tradizione e della spiritualità del Cilento.
La Grotta di San Michele Arcangelo
Questa grotta, che per secoli ha rappresentato un luogo di culto, è conosciuta per il suo fascino mistico e il suo valore storico. Recenti indagini storico-archeologiche suggeriscono che il sito fosse già utilizzato nell’epoca preistorica come rifugio, e successivamente come luogo di culto dedicato alle acque. Le meravigliose stalattiti e stalagmiti presenti all’interno sono considerate da molti come icone sacre, venerate dalle antiche popolazioni. Successivamente, la grotta si è trasformata in un santuario cristiano consacrato a San Michele Arcangelo, figura centrale del cristianesimo.
La Leggenda della scoperta della Grotta
Secondo una leggenda locale, la scoperta della grotta è legata al principe Manfredo di Fasanella, che un giorno vide il suo falcone entrare in una fessura della roccia, da cui proveniva una melodia incantevole. Seguendo il falcone, il principe scoprì la grotta e un altare, dietro il quale apparivano le impronte delle ali di San Michele. Da quel momento, il sito fu consacrato al santo e divenne un luogo di culto e venerazione. Ancora oggi, le sagome delle ali sono visibili sulla roccia, testimoniando la leggenda che ha legato la grotta al culto di San Michele Arcangelo.
Un patrimonio artistico e storico unico
Il Santuario è un’opera d’arte che fonde la bellezza naturale con l’ingegno umano. Il portale quattrocentesco, attribuito allo scultore cilentano Francesco Sicignano, accoglie i visitatori, con capitelli decorati e figure scolpite di un leone e una leonessa, in stile neoromanico. All’interno, i visitatori possono ammirare un pozzo rivestito da ceramiche napoletane del XVII secolo e lo stemma scolpito su pietra dei Caracciolo. La grotta è arricchita da stalagmiti, tombe antiche, e un’edicola a tettuccio che risale a circa cinque metri d’altezza.
Altre opere degne di nota includono un organo, un altare seicentesco dedicato all’Immacolata e una statua della Vergine con Bambino, appartenente alla scuola napoletana del Trecento.
Un’escursione tra natura e storia
Visitare la Grotta di San Michele Arcangelo non è solo un’esperienza spirituale, ma un’opportunità per scoprire la meraviglia naturale e culturale del Cilento. Questo angolo del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni offre un’esperienza unica, dove storia, natura e spiritualità si intrecciano in un paesaggio mozzafiato.