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Gallozzi attacca: «A Salerno lo sport è senza casa, impianti chiusi e società costrette a emigrare»

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Enrico Gallozzi

Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, una lettera dal tono ironico ma dal contenuto fortemente emblematico è diventata il veicolo per riportare l’attenzione sullo stato degli impianti sportivi cittadini.

A firmarla è Enrico Gallozzi, presidente della Rari Nantes Salerno, che ha scelto di rivolgersi idealmente alla torcia olimpica di Milano-Cortina 2026, transitata in queste ore nel capoluogo, trasformandola in un interlocutore simbolico delle difficoltà strutturali che attraversano lo sport locale.

Gallozzi attacca: «A Salerno lo sport è senza casa»

Nel testo, costruito come una “letterina” pre-natalizia, la torcia viene accompagnata lungo un percorso cittadino che coincide con una mappa di strutture sportive chiuse o non pienamente fruibili. Dalla zona della Carnale, dove insiste una piscina comunale attualmente inattiva, fino al pattinodromo e ai campi da tennis interdetti, passando per lo stadio Vestuti e il Palatulimieri, indicato come ex casa dell’hockey su rotelle. Un elenco che prosegue con la palestra militare, la situazione della pallamano e un invito a volgere lo sguardo allo stadio Arechi per verificare lo stato dei lavori. Il messaggio si chiude con un riferimento al campo Volpe, indicato come struttura da restituire alla città e alle società sportive.

Dietro l’ironia della forma narrativa, Gallozzi chiarisce le ragioni dell’iniziativa, spiegando di aver voluto richiamare l’attenzione sul contrasto tra i valori universali dello sport, incarnati simbolicamente dal passaggio della torcia olimpica, e una realtà locale segnata da carenze impiantistiche. In particolare, il presidente della Rari Nantes entra nel merito della situazione della piscina comunale “Simone Vitale”, sottolineando come l’amministrazione comunale, negli ultimi due anni, abbia messo in campo ogni sforzo possibile per mantenerla operativa, con interventi tecnici definiti rilevanti.

Le difficoltà, tuttavia, affondano le radici in problematiche strutturali ereditate dagli anni precedenti: impianti obsoleti, manutenzioni insufficienti e criticità legate al riscaldamento dell’acqua, che hanno reso impossibile la prosecuzione dell’attività. Le conseguenze si riflettono direttamente sull’organizzazione sportiva della società. La Rari Nantes, infatti, è stata costretta a spostare gran parte della propria attività agonistica fuori città. Dopo la sosta del campionato, la squadra tornerà in vasca il 31 gennaio in trasferta, mentre la successiva gara casalinga contro la Canottieri Napoli, avversaria diretta, sarà disputata a Santa Maria Capua Vetere, divenuta di fatto il nuovo campo di gioco.

Anche gli allenamenti si svolgono lontano da Salerno, tra Santa Maria Capua Vetere e la piscina Scandone di Napoli. Le formazioni giovanili sono state redistribuite sul territorio: l’Under 14 si allena e gioca a Pagani, l’Under 12 utilizza la piscina Nicodemi, mentre sono state avviate richieste di ospitalità anche a Bellizzi. Una riorganizzazione forzata che ha trasformato la società in una realtà itinerante, con ricadute logistiche e organizzative significative.

Nonostante le difficoltà, l’attività sportiva prosegue e i risultati tecnici restano un elemento di rilievo: tre atleti della Rari Nantes sono attualmente inseriti nel giro della Nazionale Under 18. Un dato che evidenzia come, anche in un contesto complesso, il lavoro sul settore agonistico continui, mentre resta aperto il tema della disponibilità e dell’efficienza delle strutture sportive cittadine.

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